In ginocchio da Putin: «Solo lui può aiutarci su terrorismo e migranti»

20 Ago 2015 9:11 - di Girolamo Fragalà

Si muove Vladimir Putin. La crisi libica è una vera bomba, l’Europa si trova in difficoltà e annaspa senza sapere cosa fare. Quelle sanzioni contro la Russia sono state un errore ma i leader occidentali non hanno ancora il coraggio di ammetterlo con chiarezza. I rapporti con Mosca si sono raffreddati proprio nel momento del bisogno. E ora, cercando di non perdere la faccia, i maggiori nemici di Putin tentano di chiedergli aiuto perché sanno che potrebbe essere determinante per sciogliere i nodi.

Putin pronto al faccia a faccia con Obama

Per adesso il leader del Cremlino intende partecipare all’assemblea generale dell’Onu in programma a metà settembre. Lo ha reso noto il ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov, senza escludere un incontro tra Putin e Obama «se ci sara’ una proposta» da parte di Washington. Nel caso, ha aggiunto, «penso che il nostro presidente la esaminera’ in modo costruttivo». In molti sanno che Obama, al faccia a faccia, andrebbe indebolito e qui ci sono  le perplessità americane. Poi un altro annuncio: la Russia fornirà entro quest’anno all’Iran i sistemi anti missilistici S-300 e il numero degli armamenti consegnati corrisponde a quello dell’accordo stipulato in precedenza. Dal canto suo lo stesso Lavrov ha osservato che le sanzioni Usa all’Iran «non ci riguardano».

 In molti sono pentiti di aver attaccato Putin

Fatto sta che l’emergenza più impellente, quella della Libia, del terrorismo e dell’immigrazione, resta ferma al palo, perché – a partire dall’Italia di Renzi – nessuno sa che pesci prendere. Quindi sono tutti fermi e sembrano quasi rassegnati. Per cui, oggi, è fondamentale che scendano in campo altri protagonisti, altri soggetti che hanno un forte peso a livello internazionale. Molte le voci che si rivolgono, direttamente o indirettamente, a Putin, con il governo Renzi in imbarazzo anche perché seguire questa strada significherebbe dare ragione al centrodestra. Il primo a sostenere la necessità di rendere saldo il legame con la Russia, infatti, era stato Silvio Berlusconi che, forte del rapporto di amicizia e stima con il leader del Cremlino, nell’ultimo incontro aveva approfondito le tematiche di politica estera. Poi molti esponenti del centrodestra hanno chiesto al governo di avere Putin come punto di riferimento. Adesso si susseguono appelli, come ad esempio quello di Alessandro Pagano, esponente di Area Popolare,: «È innegabile, considerati gli scarsi risultati ad oggi raggiunti anche per l’inconsistenza dell’Ue e degli organismi internazionali, la necessità da un lato che la Germania batta un colpo sul fronte immigrazione, soprattutto per la sua moral suasion in Europa, e dall’altro che venga coinvolta di più la Russia». La quale , c’è da aggiungere, non solo siede nel Consiglio di sicurezza dell’Onu ma conserva sempre la propria influenza nell’area del Medio Oriente e su alcuni Paesi della Lega Araba, tra i quali urge trovare un giusto equilibrio.

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