Il sindaco del “divieto di sosta per i rom” ora vuole una tassa sui gay

29 Ago 2015 17:18 - di Redazione
Joe Formaggio

«Vedrei bene una tassa sugli omosessuali, in quanto non potendo procreare non faranno figli e allora mi chiedo: Chi porterà avanti la nazione?». La frase l’ha pronunciata Joe Formaggio, sindaco di centrodestra del comune vicentino di Albettone (Vicenza), noto per dichiarazioni ed iniziative plateali, dal vanto di dormire con il fucile sotto al cuscino, ai cartelli di divieto di sosta ai nomadi installati sul territorio comunale. Intervistato dall’emittente Antennatre, l’amministratore ha spiegato che il suo non vuole essere un attacco ai gay, ma è il frutto di una riflessione, fatta con carta e penna alla mano: «Visto che una coppia gay non avrà mai dei figli, e che la nazione ha bisogno di nuovi bambini italiani – ha detto -, più coppie gay ci saranno e meno figli si avranno. In pratica la coppia gay si esaurisce con i due componenti, non ci saranno figli che continueranno a pagare le tasse e portare avanti lo sviluppo della nazione. La tassa – ha concluso – potrebbe servire per aiutare le famiglie con i figli. Io ho tre figli e sono orgoglioso della mia famiglia». Il sindaco Formaggio ha già fatto parlare di sé soprattutto in merito alla gestione dell’emergenza rom: «Voglio un comune denomadizzato. I rom non li voglio nel mio Comune, fuori dalle palle. E non mi vergogno per niente», sono state infatti le parole pronunciate l’aprile scorso ai microfoni di La Zanzara (Radio24) da Joe Formaggio, sindaco di Albettone, paese di 2500 abitanti. Il primo cittadino di centrodestra aveva emesso un’ordinanza comunale contro lo stazionamento dei nomadi nella sua cittadina.

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