«Siamo i migliori»: gli show di Marino e Zingaretti sulla pelle della gente

12 Ago 2015 13:08 - di Liliana Giobbi

Sembrano seguire lo stesso copione, Marino e Zingaretti. Si autoelogiano, fanno proclami, dicono che tutto va bene grazie a loro, quasi a canticchiare – come allo stadio – “i campioni dell’Italia siamo noi”. Un atteggiamento infantile e un po’ patetico, visto che ormai non gli crede più nessuno. Eccolo, Ignazio Marino. Passeggiava in bicicletta, parlava solo dei Fori Imperiali da pedonalizzare, sognava i progetti da realizzare tra un secolo o due, manco avesse bevuto alla fonte dell’eterna giovinezza e pensava così di risolvere i problemi dei romani. Eccolo Nicola Zingaretti. Si esibiva negli show politici, saliva sul palco del Gay Village, si faceva intervistare come una star e pensava così di rimettere in sesto la Regione Lazio. Poi il tracollo, quasi contemporaneo dei due, seguito dal tentativo di bluffare. Ma sui dati il bluff regge poco anche perché la gente che fa sacrifici sa bene come stanno le cose.

Marino e Zingaretti protagonisti dello sfascio

«Ecco i veri, drammatici dati sull’occupazione: il Lazio al decimo posto in Italia; disoccupazione a livelli record; un giovane su due è senza lavoro», scrive Francesco Storace in un’inchiesta sul Giornale d’Italia. «Zingaretti sta ingannando i disoccupati del Lazio. Lui e Renzi imbrogliano sui dati ed è una vergogna. Pochi giorni fa Zingaretti ha fatto sapere al mondo che il Lazio aveva una specie di record pari al 41 per cento di nuovi contratti a tempo indeterminato. Tuttavia, non solo non si tratta di nuovi posti di lavoro ma il Lazio è solo al decimo posto nella graduatoria delle regioni in cui trovano applicazione le regole recentemente approvate dal Parlamento: il Friuli è all’82,9%; Umbria al 67; le Marche al 55,5; il Trentino Alto Adige al 54,3; l’Emilia al 52,6; il Piemonte al 52; il Veneto al 45,9; la Liguria al 47,6 e la Lombardia al 41,3. Dopo Roma, il sud e le isole».

I dati Istat fanno sbiancare Marino e Zingaretti

I dati Istat offrono la fotografia reale del Lazio: quando la sinistra è arrivata alla Pisana c’erano 297mila disoccupati. A fine 2014 erano 361mila, un aumento del 21.5%. Negli ultimi 15 anni, mai la disoccupazione nel Lazio ha raggiunto le cifre attuali. Il dato attuale – 12,5 a fine 2014 – non ha precedenti. «Il governatore di una regione cosi importante non si può davvero permettere di giocare sulla pelle di chi non lavora – conclude Storace – e se il clan che governa la Regione non fosse scappato di notte d’agosto dalla Pisana, oggi Zingaretti dovrebbe rendere conto del bluff propagandistico che tenta di far passare».

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