E i governatori meridionali del PD invocano il “Ministero per il Sud”

3 Ago 2015 7:36 - di Redazione

Marcello Pittella, governatore Pd della Basilicata, è favorevole all’istituzione di un ministero del Mezzogiorno. In un’intervista a “Il Mattino”, il presidente Pittella spiega; «Sarebbe auspicabile che si attuasse. Sarebbe un segnale di attenzione politica particolare verso il Sud. Le Regioni meridionali, tutte insieme, avrebbero un interlocutore stabile a attento, da individuare in una persona che conosca bene la realtà e i problemi del Sud in una visione europea».

Pittella: “Fare squadra per una visione unitaria. E’ ora di istituire un ministero ad hoc per il Sud”

«La fiscalità di vantaggio è una soluzione valida per attrarre investimenti e arrestare la fuga di cervelli, inopportuni i paragoni con la vecchia Cassa. Serve un Mezzogiorno che vuole co-decidere e non subire solo decisioni calate dall’alto, senza piangersi addosso ma rivendicando la sua vitalità. Tutti i governatori dovranno rendersi conto che non si può più ragionare per singoli territori, ma per aree collegate e omogenee».

Pittella dice no alle trivellazioni nel mare. Addio al petrolio del Sud

«Faccio l’esempio delle trivellazioni sul mare. Io ho ribadito con fermezza il mio no. Siamo la regione che fornisce il 7 per cento della bolletta energetica nazionale con i pozzi di petrolio in Val d’Agri. Il nostro petrolio è risorsa del Paese, i nostri pozzi sono i maggiori d’Europa, ma occorre un costante e attento monitoraggio sui rischi per la salute e l’inquinamento. Per questo, oltre non si può andare».

Renzi propose in passato un Ministero per il Sud

«Sarebbe un segnale di attenzione politica particolare verso il Sud. Le Regioni meridionali, tutte insieme, avrebbero un interlocutore stabile a attento, da individuare m una persona che conosca bene la realtà e i problemi del Sud in una visione europea». Non crede che molti squilibri nel Paese siano il risultato di scelte politiche centrali? «Le decisioni al centro sono sintesi di equilibri nel Paese. Certo, non è più l’inviabile una rapida attuazione di infrastnitture materiali e immateriali, con un utilizzo virtuoso dei fondi europei. Ai governatori non deve interessare chi gestisce il tutto, l’importante è la realizzazione». Le Regioni meridionali sono state accusate spesso di sprechi, incapacità di spesa e programmazione: come fsi può superare quest’idea diffusa? «Bisogna tornare allo spirito delle Regioni, quando furono costituite nel 1970. Dovrebbero essere solo enti di programmazione e controllo. Non mi interessa chi finalmente realizza la necessaria Alta velocità su ferro che vada oltre Salemo, o chi colleghi Matera con Bari. Deve invece interessarmi che questi progetti si facciano».

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