Guardate le foto: non è “Roma fa schifo”, ma lo schifo di Roma

8 Ago 2015 12:50 - di Redattore 89
roma rom spazzatura

No, non è “Roma fa schifo”. È un giretto di commissioni nell’arco di 500 metri in zona Gregorio VII bassa, la parte tra il mercato e l’angolo con piazzale Gregorio VII, 600 metri dal Colonnato di San Pietro, secondo Google Maps.

Sono le nove del mattino, la prima destinazione è a 300 metri di distanza. Subito al di là del semaforo ci sono: un ragazzo africano che chiede l’elemosina; un gruppetto di tre, contornato di cartoni e sacchetti, che non fanno neanche lo sforzo di allungare le mani, forse perché sono impegnate a tenere le bottiglie di birra; il consueto cumulo di spazzatura fuori dai secchioni.

primi mendicanti

Tornando indietro c’è una prospettiva migliore

rifiuti e mendicante

E poi arriva lui

rom

D’altra parte, lo zingaro che rovista nella “munnezza” in questo quadretto non ce lo vuoi mettere?

rom che rovista

Attraversando di nuovo, 50 metri più su, c’è lui che chiede l’elemosina

altro mendicante

Altri 500 metri e ai giardinetti di San Silverio ci sono loro, che, no, non sono anziani del quartiere, ma un’allegra comitiva dell’Est devota al dio Bacco. Quel recinto all’angolo è un asilo nido

ubriachi ai giardinetti

Tornando indietro da una vietta laterale, il diavolo ci mette la coda e li fa incontrare così, uno dietro l’altro: l’uomo in primo piano, aggrappato a un tetrapack di vino già ampiamente utilizzato, e l’ennesimo ragazzo con il cappello in mano

ubriaco e mendicante

Il ragazzo col cappello dice “Ciao, bellissima” e il degrado e l’abbrutimento visti fino a quel momento lo fanno suonare come una provocazione insopportabile. Verrebbe voglia di fare una scena da pazzi e sfogare la rabbia su quel poveraccio, ma sarebbe una reazione indecente almeno quanto la sequenza degli orrori che ha scandito la mattinata. E così si va via. No, non è “Roma fa schifo”, è lo schifo di Roma che ci travolge senza argini. Ps: E, per favore, almeno risparmiateci le paternali alla Gassmann.

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