La bandiera Usa torna a sventolare a Cuba dopo 54 anni. Tra le polemiche

14 Ago 2015 18:10 - di Redazione
John Kerry riapre l'ambasciata americana a Cuba

La bandiera americana torna a sventolare a Cuba dopo 54 anni. La cerimonia dell’alzabandiera si è conclusa, e la bandiera torna a sventolare per la prima volta dal 1961. «Mi sento a casa all’ambasciata americana a Cuba», ha affermato il segretario di Stato americano, John Kerry, alla cerimonia per l’alzabandiera all’ambasciata statunitense all’Avana. Gli Stati Uniti e Cuba «non sono più nemici o rivali, ma vicini», ha aggiunto, sottolineando che l’avvio di normali relazioni diplomatiche «non è un favore fatto da un Paese a un altro. Normali relazioni rendono più facile parlarsi. Il parlarsi fa sì che possiamo capirci meglio». Obama e Castro hanno «preso decisioni coraggiose per smettere di essere prigionieri del passato: dopo oltre mezzo secolo è ora il momento di muoversi in una direzione più promettente» afferma Kerry, sottolineando che da gennaio i viaggi dagli Stati Uniti a Cuba sono aumentati del 35% e sempre più aziende americane stanno valutando relazioni commerciali. La cerimonia dell’alzabandiera si è svolta all’interno dell’ambasciata americana, alla presenza dei tre marines che 54 anni fa avevano ammainato la bandiera a stelle e strisce. Sono stati loro a issarla di nuovo sull’asta. Assenti dalla cerimonia per problemi di spazio – secondo quanto riferito dagli Stati Uniti – i dissidenti cubani.

Cuba, Marco Rubio e Jeb Bush criticano la visita di Kerry

Tutti felici, dunque? Non proprio: giovedì, in occasione del suo 89° compleanno, Fidel Castro presenta il conto a Washington per l’embargo di questi decenni contro l’isola comunista: e lo fa senza giri di parole, a poche ore dalla storica riapertura dell’ ambasciata Usa alla presenza del segretario di Stato John Kerry. «Ci dovete molti milioni di dollari», dice in sostanza il lìder maximo in un articolo che mette in evidenza quel che pensa degli Usa, probabilmente anche nel contesto della nuova fase dei rapporti L’Avana-Washington. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Marco Rubio critica la riapertura dell’ambasciata americana all’Avana. La riapertura – afferma Rubio – assicura al regime cubano che «riceverà legittimità internazionale e una spinta economica sostanziale a beneficio della repressione». Rubio, senatore della Florida, è figlio di immigrati cubani anticastristi. Il viaggio del segretario di Stato, John Kerry, a Cuba è un «regalo per Fidel». Lo afferma Jeb Bush, candidato repubblicano alla Casa Bianca. È un «regalo di compleanno, simbolo del consenso dell’amministrazione Obama al suo spietato retaggio», mette in evidenza Jeb Bush, riferendosi al compleanno di Fidel Castro.

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