“Vu’ cumprà” in treno violenta una ragazza: l’africanizzazione è realtà

19 Lug 2015 8:08 - di Redazione

L’aggressione in pieno giorno, tra Livorno e Pisa: vittima una studentessa. Il maniaco, un senegalese ventenne, è stato arrestato. L’uomo è salito a bordo del treno portando sulle spalle il sacco pieno di merce contraffatta da smerciare sul lungomare Pisano. E quando l’uomo – un venditore ambulante senegalese di vent’anni – si è accorto che nel vagone non c’erano altri passeggeri oltre a una ragazza sua coetanea, si è avvicinato e l’ha aggredita all’improvviso, riuscendo a violentarla.

Orrore nel treno deserto: stuprata da un vu’ cumprà. Vana al resistenza

È accaduto la settimana scorsa, in pieno giorno, a bordo del regionale tra Livorno e Pisa e le telecamere di sicurezza a bordo del convoglio hanno registrato tutto. Le immagini non lasciano dubbi: si vede il giovane senegalese entrare nella carrozza, percorrere qualche metro e poi tornare sui suoi passi, fermandosi solo davanti al posto occupato dalla ragazza, una studentessa. È un attimo: l’uomo posa il sacco, blocca la giovane sulla poltrona e inizia ad abusare di lei, ignaro dei essere ripreso.

Cronaca quotidiana dell’arroganza dei vu’ cumprà, ormai padroni di treni e spiagge

Quando la vittima intuisce le intenzioni del vu’ cumprà accenna una reazione, ma inutile: tenta una fuga, ma viene fermata e gettata in terra, dove avviene la violenza. Solo alla fine l’extracomunitario si da alla fuga mentre la ventenne trova la lucidità per andare dal capotreno a denunciare l’accaduto. La polizia Ferroviaria è intervenuta all’arrivo del treno a Pisa, proprio su segnalazione del capotreno: ormai l’uomo pensava di averla fatta franca ma al binario ha trovato ad attenderlo gli agenti, che sono saliti e hanno setacciato tutte le carrozze, trovandolo alla fine chiuso dentro uno dei bagni del convoglio, dove aveva cercato rifugio. Il giudice ha convalidato l’arresto dello straniero che è stato portato nel carcere di Pisa. Polemiche sull’accaduto in Toscana, racconta “Il Giornale”.

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