Il Sud Italia sta peggio della Grecia: una non-notizia che non interessa a Renzi

31 Lug 2015 7:49 - di Redazione

Dal 2000 al 2013 il Sud è cresciuto la metà della Grecia: un misero 13%, contro il 24% del paese ellenico, oggi nel mirino dell’Europa e del Fondo Monetario. Non solo, perché il Mezzogiorno è rimasto, nello stesso periodo, oltre 40 punti percentuali al di sotto della media delle regioni della Convergenza (quelle con maggiori problemi strutturali) dell’Europa a 28. Quando il direttore della Svimez, Riccardo Padovani, pronunzia queste frasi cala un gelido silenzio in sala.

Fermi ai livelli del 1977: crolla il Pil, disoccupazione record, il 54% dei giovani senza lavoro

Parole dure come pietre che, se lette a Bruxelles, probabilmente spingeranno gli occhiuti funzionari comunitari a mettere sotto osservazione il Mezzogiorno malato terminale. Un fatto è incontestabile, e si deduce leggendo le anticipazioni del Rapporto Svimez e le allegate tabelle: l’Italia è stato il Paese che ha avuto la minor crescita dell’area euro a 18, più 20,6%, a fronte di una media del 37,3%. E la colpa è del Sud. Basta leggere i dati in controluce per toccare con mano l’entità della crisi meridionale.

Dal 2000 al 2013 il Sud è cresciuto la metà della Grecia: un misero 13%, contro il 24%

Nel 2014 i consumi sono calati al Sud dello 0,8%, a differenza del Centro-Nord dove sono, invece, aumentati dello 0,3%. Inoltre la forbice tra i redditi si allarga sempre più: quasi il 62% dei meridionali guadagna meno di i2mila euro annui, contro il 28,5% degli abitanti del Centro-Nord. Per di più, la caduta degli investimenti, che ha interessato tutti i settori dell’economia, ha coinvolto soprattutto l’industria, crollata nel Mezzogiorno, tra il 2008 e il 2014, del 59,3%, tré volte di più rispetto al Centro-Nord, dove si è attestata a meno 17,1%. Ancora, la produttività media del lavoro al Sud si ferma al 65% rispetto a quella del resto del Paese, con un peggioramento di oltre il 14% rispetto a otto anni fa. Degli 811 mila occupati persi negli anni di profonda recessione, 576 mila sono nel Mezzogiorno, oltre il 70% del totale. I giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet, nel 2014 erano 3 milioni 512 mila, di cui quasi 2 milioni meridionali.

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