Si restaura il murales fascista di Sironi: dopo 80 anni no a censure

30 Lug 2015 11:36 - di Renato Berio

L’Università di Roma La Sapienza ha deciso di restaurare il famoso murale di Mario Sironi, L’Italia fra le arti e le scienze, dipinto nel 1935 nell’Aula Magna della città universitaria. Ma l’opera sarà ripristinata nella sua versione originale o verrà conservata l’opera di “defascistizzazione” compiuta dopo la guerra dal pittore Carlo Siviero che ritoccò il dipinto cancellando i simboli fascisti presenti nel murales e diede nuovo colore alle figure? Il caso viene riaperto da una pagina di Avvenire che, con un articolo di Paolo Simoncelli, parla di uno dei “maggiori casi di abrasione censoria” subìti da Sironi, condannato inoltre ad una ingiusta e “violenta marginalizzazione” dalla critica d’arte.

La storica dell’arte: sarebbe bello poter ammirare di nuovo l’opera originale

In una recente biografia di Sironi la storica dell’arte Elena Pontiggia specifica che “il monumentale affresco di Sironi nell’Aula Magna dell’università di Roma è una delle maggiori perdite dell’arte italiana tra le due guerre. Rovinato da un pesante restauro degli anni Cinquanta, oggi è così poco somigliante all’originale che, per averne un’idea, è meglio osservare alcuni studi preparatori”. Anche se il suo studio – come nota Simoncelli -non si sofferma sull’autore dello scempio dell’opera di Sironi, cioè sul pittore Carlo Siviero, la storica dell’arte non ha problemi ad ammettere che sarebbe “ottima cosa” eliminare finalmente dal dipinto le successive “siviererie”, che non si limitarono a censurare i simboli fascisti ma volevano “ingentilire” lo stile “potente e sintetico” di Sironi. Una “normalizzazione” che ha finito con lo snaturare completamente l’opera originaria.

Il restauro del dipinto di Sironi terminerà nel 2016

Quanto al restauro dell’opera, che terminerà nel 2016, la studiosa Eliana Billi, che si occupa di seguirei lavori, specifica che “è lo stato materiale dell’opera che determina il tipo di intervento possibile. La domanda che dovremo farci è: quanto del dipinto sottostante esiste ancora?”. In altre parole si dovrà vedere bene, quando i lavori saranno in uno stato più avanzato, se le “ridipinture di Siviero abbiano cancellato le figure di Sironi o si siano invece più semplicemente sovrapposte”. Al di là delle diatribe ideologiche e politiche, forse questo restauro potrà svelare agli italiani in che modo la “censura democratica” e antifascista ha finito con il rovinare per sempre un capolavoro.

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