Roma, tensioni residenti-immigrati: scintille nel quartiere di Ponte di Nona

13 Lug 2015 14:00 - di Redazione

Timori di una nuova ondata di scontri tra residenti e immigrati a Roma. Dopo le proteste di Tor Sapienza e Corcolle, nella Capitale sono scoppiate nuove tensioni. Questa volta ad accendersi è stato il quartiere di Ponte di Nona all’estrema periferia della città. A dare il “la” è stata una rissa in via della Riserva Nuova tra un gruppo di cittadini e alcuni ospiti di una struttura di prima accoglienza per migranti minori. La situazione è ulteriormente degenerata quando un’auto scura ha ingranato la marcia ed è partita investendo uno dei giovani immigrati, un egiziano di 17 anni. La macchina ha proseguito la corsa facendo perdere le sue tracce.

Gli immigrati bloccati con bastoni e spranghe

Sul posto è intervenuta la polizia. All’arrivo degli agenti del commissariato Casilino, del Reparto mobile e del Reparto Volanti la lite era già terminata, ma una ventina di minori di diverse nazionalità stava organizzando una missione punitiva per vendicare il compagno. Quando sono stati bloccati dai poliziotti si stavano armando di bastoni, sassi e spranghe ed erano intenzionati a uscire dalla struttura. Il ragazzo investito ha riportato solo qualche lieve ferita e, dopo essere stato medicato in ospedale, è stato dimesso con due giorni di prognosi. Sulla vicenda sono in corso indagini della polizia per risalire ai protagonisti della rissa per la quale, al momento, non ci sarebbero denunciati.

Immigrati, problemi di convivenza con i cittadini

Alla base delle tensioni, che non sarebbero le prime registrate in zona, questioni di “convivenza” tra abitanti e migranti. «La rissa è solo un’avvisaglia, da un po’ di tempo ci aspettavamo che potesse succedere – ha spiegato Franco Pirina presidente del Caop di Ponte di Nona. Questi minori purtroppo non seguono un programma di integrazione perciò vagabondano e disturbano la cittadinanza facendo bisogni per strada o apprezzamenti alle ragazze. Gli abitanti di Ponte di Nona si sentono abbandonati dalle istituzioni. Temiamo che la situazione possa degenerare e trasformarsi in una situazione peggiore di quella di Tor Sapienza». Intanto il centro rimane presidiato dal Reparto mobile.

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