Paolo Borsellino, una domenica di 23 anni fa la strage di via d’Amelio

18 Lug 2015 19:03 - di Mario Aldo Stilton

Paolo Borsellino 23 anni dopo. 23 anni ed è ancora domenica. Perchè era domenica anche allora. Anche quel 19 luglio 1992. E siccome tutti commemorano tutto e tutti ricordano tutto, abbiamo pensato di proporre  un ricordo diverso. Senza enfasi e senza retorica. Un ricordo lontano dalle polemiche di queste ore che, probabilmente, Borsellino avrebbe liquidato con una alzata di spalle. Ricordo lontano anche dai dubbi, dalle ipotesi, dalle trame e dalle deviazioni che ci accompagnano anno dopo anno. Borsellino e i ragazzi della scorta sono morti in quella torrida domenica estiva. Torrida proprio come questa. Fatti letteralmente a pezzi da un’auto bomba parcheggiata sotto casa dell’anziana madre del magistrato. In quella via d’Amelio che ormai è nella memoria di ognuno. Quella dannata domenica Paolo Borsellino andò a pranzo in casa di Pippo Tricoli. Erano amici i due e d’estate spesso soggiornavano in villette attigue a Villagrazia di Carini. Con Tricoli, leader regionale del Msi e titolare della cattedra di Storia Contemporanea all’Ateneo di Palermo, Borsellino si frequentava sin dai tempi dell’Università e delle iniziative politiche che lo avevano visto apertamente simpatizzare per la giovane destra. La giornata, l’ultima nella vita del magistrato che insieme a Giovanni Falcone rappresenta lo Zenit dell’impegno contro ogni mafia e ogni criminalità, ci è stata tratteggiata dal ricordo semplice e pulito del figlio Manfredi e da quello addolorato dell’amico Pippo. Un ricordo che per il ragazzo odora di mare, di spiaggia e di amici; ricordo che profuma di panelle e arancini serviti in tavola nonché  dell’immancabile “comizio” che il padre Paolo regalò, “come suo solito”, alle due famiglie riunite. Ricordo triste, presagio di sventura, quello di Tricoli. Una preoccupazione taciuta alla famiglia e consegnata all’amico di sempre con lapidaria certezza: “È arrivato il tritolo per me “. Una confidenza che Pippo mai avrebbe voluto ricevere e men che meno, successivamente, esporre. Ecco, ci piace ricordarlo così Paolo Borsellino, in questa domenica di 23 anni dopo. Lontano dall’ufficialità di maniera e dall’atto dovuto. Ci piace ricordarlo insieme ad un’altro che pure ci manca tanto: insieme al suo amico Pippo Tricoli. Due esempi, per noi. Due uomini con la schiena dritta. Il nostro vero e più grande patrimonio.

 

 

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