Da idolo di Saviano a sospettato: si stringono le indagini intorno a Diana

4 Lug 2015 13:44 - di Redazione

Proseguono le indagini nei confronti dell’ex parlamentare del Pd, Lorenzo Diana. indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Numerosi documenti sono stati acquisiti dai Carabinieri in perquisizioni fatte nell’abitazione di Aversa (Napoli) dell’ex parlamentare  e negli uffici del Caan (Centro Agro Alimentare di Napoli) di Volla. Diana, ex componente della Commissione Antimafia e simbolo della lotta contro i clan, ha consegnato una memoria che – ha riferito lo stesso esponente politico –  aveva preparato nei mesi scorsi.
La perquisizione in casa di Diana è stata molto breve, mentre quella negli uffici del Caan, che è un Centro specializzato nel commercio all’ingrosso e in servizi logistici del settore agroalimentare, il terzo d’Italia per dimensioni, è durata alcune ore.

Diana chiamato in causa dal pentito Iovine

Dalla presidenza del Caan Diana è stato, nel frattempo, sospeso  per decisione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Gran parte della documentazione – ha riferito Diana – è stata consegnata dallo stesso ex parlamentare ai Carabinieri. La memoria data ai Carabinieri – ha spiegato Diana – era stata da lui preparata a partire dai mesi scorsi dopo le prime dichiarazioni fatte dal pentito Antonio Iovine, ex boss dei Casalesi (detto “il ninno”), nelle quali veniva fatto il suo nome in relazione agli appalti per i lavori di metanizzazione in alcuni comuni del Casertano. “I camorristi mi hanno sempre minacciato, hanno anche tentato di uccidermi. – ha dichiarato a Repubblica l’esponente politico indagato nell’inchiesta Cpl Concordia  – Ma la mia storia testimonia la mia costante attività di contrasto. Non accetterò che questa ultradecennale storia venga delegittimata e mortificata”.  “Ho già chiesto da mesi di essere ascoltato dalla Procura di Napoli per chiarire la mia estraneità alla vicenda”, ha aggiunto.

Diana: la camorra mi ha sempre minacciato

A suo dire “Sono state accostate due vicende diverse. La storia di mio figlio riguarda il certificato di una società sportiva che avrebbe usato per partecipare a un Master. Mio figlio, laureato alla Bocconi, specializzato alla London School e oggi manager in Lufthansa”, e “dalla sua vicenda vengono i provvedimenti contro di me. Ma si penserà che ho il divieto di dimora perché sono colluso coi clan”. Per quanto riguarda la metanizzazione, sottolinea “inizia con una delibera del Comune di Casal di Principe, sotto commissariamento. E’ il settembre del ’97. C’era un’altra società, la Eurogas, ma era ferma da dieci anni. E prosperava la ‘Aversana gas’ della famiglia Cosentino, che vendeva le bombole di gas. Con l’arrivo di Cpl, il fatturato della ‘Aversana’ calò da 15 a 2 milioni”. “Se avessi favorito qualche accordo per poi osteggiarlo, mi avrebbero ucciso”, conclude.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *