Grecia, dopo il bluff di Tsipras arriva la Troika: o le riforme o niente soldi

27 Lug 2015 13:52 - di Redazione

I greci hanno votato Tsipras e, dopo,  pure il referendum per non averci più niente a che fare. E invece eccola di nuovo la Troika. Eccola arrivare ad Atene e mettersi subito al lavoro per negoziare il Memorandum legato al terzo pacchetto di aiuti. Fatto giudicato subito molto positivamente da un portavoce della Commissione Ue anche perchè la stessa si aspetta “più riforme per consentire un rapido esborso” della prima tranche del terzo pacchetto di aiuti. Insomma, un vero e proprio ricatto: fai come dico o niente soldi. L’autogol capolavoro di Tsipras va in scena ad Atene. Anche perchè lo stesso portavoce della commissione ha confermato le voci secondo cui ad Atene sarebbero state chieste altre riforme prima della fine dei negoziati sul nuovo pacchetto di aiuti. Insomma, sbrigatevi greci altrimenti sono guai veri. Al momento mancherebbe solo il rappresentante del Fmi che ancora non è arrivato ad Atene per questioni logistiche ma è in arrivo nei prossimi giorni. Le difficoltà legate alle questioni di ‘sicurezza’ dei rappresentanti delle istituzioni, che hanno portato ad uno slittamento del loro arrivo, sono quindi risolte o comunque non comportano ulteriori ostacoli. Tutto sarebbe pronto per avviare il lavoro preparatorio del negoziato che dovrebbe durare dalle due alle quattro settimane. Alla Troika è stato garantito dal Governo ellenico l’accesso ai ministeri rilevanti e ai loro atti. Per parte sua, Olga Gerovasili, portavoce del governo Tsipras, ha reso noto che i rappresentanti dei creditori del Paese stanno ad Atene per avviare negoziati tecnici sul terzo pacchetto di aiuti per il salvataggio della Grecia. La Gerovasili ha detto anche che le trattative ad alto livello cominceranno nel migliore dei casi verso la fine di questa settimana. L’arrivo dei negoziatori che rappresentano i creditori era stato inizialmente previsto per venerdì scorso. Nel frattempo i mercati azionari europei hanno cominciato a temere che questo imprevisto ritardo potesse significare che il terzo Memorandum stesse già incontrando difficoltà. A riguardo Gerovasili ha detto che non c’è “alcun motivo” di parlare di ritardo aggiungendo che sono stati i creditori a decidere quando avviare i colloqui. Appunto: sono i creditori a decidere. E la Grecia fregata da Tsipras a subire.

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