Atene, l’Italia si divide sull’accordo. «Una buffonata». «No, è un miracolo»

13 Lug 2015 14:03 - di Redazione

Divise le reazioni dell’Italia alla notizia dell’accordo raggiunto nell’estenuante braccio di ferro tra Atene e  Bruxelles. Gli euroscettici puntano i riflettori sullo strapotere della regia tedesca che ha neutralizzato la volontà del popolo greco espressa con il referendum.

L’accordo  secondo Renzi

Matteo Renzi fa il pompiere: «Non ci può essere un derby Tsipras-Merkel, la questione è che la Grecia deve fare le riforme. Ci siamo fermati un centimetro prima di fare crash. Avere evitato la rottura sulla Grecia è un fatto importante e significativo, anche se ci sarà molto da lavorare ancora». Anche il Pd dà lezioni di riformismo. «Il via libera all’intesa tra l’Ue e la Grecia è un primo ed importante passo. Come abbiamo sempre sostenuto trovare un accordo era ed è l’unica strada possibile», è il commento del responsabile Esteri del Nazareno, Enzo Amendola, «da oggi ognuno faccia la sua parte».

Salvini: è una buffonata

Accordo greco? Una buffonata. È il primo commento ruvido di Matteo Salvini che aggiunge: «Mi pare che l’Ue (Germania in testa) si sia comprata la permanenza della Grecia nell’Euro promettendo 80 mld (che Renzi non si permetta di far pagare un solo euro agli italiani!) in cambio di svendite e regali alle solite multinazionali». Poi un affondo velenoso al premier greco. «Ma il “rivoluzionario” Tsipras che fine ha fatto? Se questa è l’Europa, bella roba…».

Grillo: è un colpo di Stato

«La strategia dell’eurogruppo, quella del terrore: colpirne uno per educarne 19, questo è un colpo di Stato». Così su twitter Beppe Grillo saluta l’accordo che strangola la Grecia. «La democrazia è sospesa: l’umiliazione della Grecia è un monito per tutti i Paesi che vogliono il riconoscimento della loro sovranità», si legge sul blog del leader pentastellato, «una settimana per spezzare le reni alla Grecia. Varoufakis si dimette (viene rimosso?) dalla guida del suo ministero. L’ingerenza degli Usa. La proposta di Tsipras uguale per il 95% a quella bocciata dai greci. Il voto del referendum greco calpestato. La Grecia umiliata dalla Germania. Tsipras che si toglie la giacca davanti a Merkel e Hollande». Più o meno identico il giudizio di Rifondazione per la quale «l’Unione Europea a guida tedesca ha ricattato il governo greco per ottenere l’accordo. Quasi un episodio di terrorismo…». Anche la minoranza dem guidata da Stefano Fassina va all’attacco della Troika e si augura che il voto del Parlamento greco sia «coerente» con il risultato del referendum, cioè respinga l’intesa.

Lo scetticismo del centrodestra

«Bene evitare #grexit. Ma ora i sostenitori italici di Tsipras tornano ad Atene per contestare il mito calabraghe? #pagliaccinviaggio». Su Twitter l’azzurro Maurizio Gasparri polemizza con i sostenitore italiani del governo greco che hanno sfilato ad Atena accanto ai compagni greci e che oggi dovrebbero essere a lutto per la sottomissione di Tsipras ai diktat della Troika. «Spero ovviamente di sbagliare, ma la fatica ha prodotto poco. Mesi interi e negoziati drammatici per un problema che investiva una quota risibile del Pil del Continente. Si può dire, alla fine, che la montagna ha partorito il topolino», commenta Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti. Ironico il giudizio di Maurizio Sacconi: «Complimenti Europa! È come se nel dopoguerra gli Usa avessero erogato il piano Marshall a un governo filo russo in Italia dopo averlo negato a De Gasperi». L’azzurra Stefania Prestigiacomo boccia l’intesa su tutta la linea, «è priva di ogni logica democratica e costituisce un pericoloso precedente per il futuro dell’Europa».

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