Siria, Assad libera Maalula e rimette al suo posto la statua della Madonna

17 Giu 2015 17:05 - di Giovanni Trotta
La statua della Madonna posta a Maalula

Il legittimo esercito siriano sta portando avanti una grande controffensiva contro i terroristi dell’Isis: una nuova statua della Madonna è stata inaugurata sulla montagna che domina Maalula, l’antica cittadina cristiana nell’ovest della Siria, presso il confine libanese, andando a sostituire quella distrutta dai terroristi di al Nusra nel 2013, quando gli uomini del cosiddetto Califfato presero prigioniere anche delle suore. Le forze del governo di Assad hanno portato la statua su un pick-up e diffuso le immagini su Twitter. Oltre alla statua sulla città, abitata per lo più da cristiani e sede di molti monasteri, è stata collocata anche una foto del presidente Assad, alawita. La maggioranza degli abitanti siriani sono tuttavia di fede musulmana e sono sunniti. Non è l’unico colpo per l’Isis: centinaia di rifugiati entrati in Turchia nei giorni scorsi stanno tornando in queste ore in Siria dopo la conquista di Tal Abyad da parte delle milizie curde dell’Ypg. Lo riferiscono i media locali. Lunedì sera le forze curde avevano preso il controllo del valico di Tal Abyad, dal gennaio 2014 sotto il controllo dell’Isis per cui rappresentava una via chiave per i rifornimenti verso la sua “capitale” in Siria, Raqqa. In migliaia erano fuggiti dagli scontri e dai bombardamenti della coalizione a guida americana sulla città in mano ai jihadisti. Nelle ultime due settimane oltre 20mila persone avevano cercato riparo in Turchia, dove dall’inizio del conflitto sono arrivati 1,8 milioni di rifugiati siriani.

Il presidente Assad continua a contrastare i terroristi dell’Isis

Insomma, si è trattato di un rovescio strategico quello subito dall’Isis nel Nord della Siria, dove milizie curde dell’Ypg e gruppi di ribelli hanno strappato il controllo del valico di confine con la Turchia. Ad Aleppo, intanto, è salito ad almeno 34 morti e 190 feriti, molti dei quali in gravi condizioni, il bilancio di un bombardamento effettuato da gruppi armati terroristi sui quartieri controllati da governo legittimo. Si tratta del più grande massacro compiuto dai ribelli ad Aleppo, con il lancio di non meno di 300 razzi e obici di mortaio. A Damasco inoltre nelle ultime ore almeno 8 razzi Katiuscia lanciati da fondamentalisti hanno colpito postazioni governative nel cuore della capitale, tra le quali l’aeroporto di Mezze, una delle residenze presidenziali a Melki, il Parco Jahez e Via Baghdad all’altezza di Piazza Tahrir. Tuttavia,inspiegabilmente, continua la campagna denigratoria degli Stati Uniti contro Bashar al Assad, legittimo presidente siriano e unico oppositore dei tagliatori di teste dell’Isis: un “dossier” redatto da una sconosciuta Syrian American Medical Society afferma che le truppe del presidente Bashar al Assad avrebbero compiuto 31 attacchi col cloro da marzo a giugno, prendendo di mira soprattutto i civili. Gli attacchi, stando alla stessa fonte, sarebbero stati tutti condotti con barili-bomba lanciati dagli elicotteri, che avrebbero causato in tutto 10 morti e almeno 530 feriti. A Raqqa, infine, l’Isis ha diffuso un nuovo video in un cui mostra l’addestramento militare di bambini, alcuni dei quali, apparentemente di di 8-10 anni, si rivolgono ai “crociati” e minacciano di uccidere il presidente Obama. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio del jihadismo sul web. I fotogrammi pubblicati su Twitter mostrano una decina di bambini in tuta mimetica e con il Kalashnikov in mano.

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