Renzi fa finta di non sentire gli schiaffi: «Andiamo avanti con determinazione»

1 Giu 2015 19:34 - di Corrado Vitale

Alla fine Renzi rompe il silenzio. E fa finta di non sentire gli shiaffi che ha rimediato dalle urne. «Il risultato del voto è molto positivo, andiamo avanti dunque con ancora maggiore determinazione nel processo del rinnovamento del partito e di cambiamento del paese». Così il premier di rientro da Herat, dove si era rifugiato per evitare di commentare a caldo il risultato delle regionali. Scontato il fatto che non abbia voluto ammetetre la sconfitta. Solo che Renzi potrebbe almeno evitare di arrampicarsi sugli specch.: «Oggi sono cinque le regioni guidate dal Pd e dal centrosinistra. Si è passati in un anno dal 6 a 6 ad un sonoro 10 a 2 sul centrodestra». Renzi allarga il discorso per togliersi dall’imbarazzo di riconoscere che le elezioni regionali del 31 maggio hanno rapprrsentato una sonora bocciatura della sua politica economica.

 

Il bersaniano Gotor ai renziani: «Non fate come gli struzzi»

Quelli tra il Pd che conservano ancora un po’ di pudore non la pensano però come il premier e i suoi più solerti comunicatori. Così il senatore bersaniano Miguel Gotor: «Sono stupito dai toni dei commenti di queste ore e consiglio ai “renziani”, di vecchio o di nuovo conio, di non fare gli struzzi: il risultato di queste elezioni è al di sotto delle attese e, purtroppo, ci troviamo a commentare una “non sconfitta”. Il Pd ha subito una notevole emorragia di voti a livello nazionale, un serio campanello di allarme che spero Renzi vorrà e saprà ascoltare sfuggendo una lettura del voto semplificatoria o accomodante». Il primo segnale  di insoddisfazione – continua Gotor – riguarda «l’astensionismo in regioni di alta tradizione civica e partecipazione al voto di sinistra come la Toscana, l’Umbria e la Liguria». In queste regioni «non abbiamo solo un astensionismo legato al rifiuto dei partiti e delle istituzioni, ma anche un “non voto” politico e critico, che, come già avvenuto in Emilia-Romagna, non si riconosce nella trasformazione che Renzi ha impresso al Pd». Per il Pd si preparano tempi da resa dei conti.

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