Regionali, Meloni al centrodestra: «FdI cresce, seguite la nostra strada»

1 Giu 2015 17:47 - di Redazione
meloni regionali

«La strada che abbiamo intrapreso è quella giusta e noi siamo per una politica comunitaria. C’è una avventura da portare avanti insieme, non c’è motivo di aver paura». All’indomani delle elezioni Giorgia Meloni lancia un appello «a tutti coloro che pensavano che noi non saremmo riusciti a sopravvivere» e invita «chi è stato guardingo» a unirsi a Fratelli d’Italia.

«Un movimento in continua crescita»

«Siamo l’unico movimento che cresce oltre la Lega di Salvini, sia rispetto alle politiche che alle europee: ci attestiamo sopra il 4% con picchi oltre il 6% in regioni come le Marche e l’Umbria», ha detto Meloni, aggiungendo che FdI «si afferma come un movimento in continua crescita». «Oggi siamo una realtà politica nazionale», ha proseguito la leader del partito, sottolineando che «l’unione con la Lega ha dimostrato che funzionano i movimenti che non inciuciano con le sinistre». «Stiamo lavorando per governare in alternativa a Matteo Renzi, del resto noi siamo gli unici che avanziamo proposte e cerchiamo di dare risposte», ha detto ancora Meloni, rivolgendo una battuta ironica al premier: «Invece di restare qui per prendersi la responsabilità dell’esito del voto è andato in Afghanistan, speriamo che dai militari raccolga il coraggio per mettere la faccia sui risultati delle lezioni».

La sfida di Meloni a Ncd e Forza Italia

Ma per la leader di FdI queste elezioni indicano anche «la fine della luna di miele tra Renzi e gli italiani». Il voto, ha chiarito Meloni, «ha diradato la cortina di fumo che Renzi ha lanciato negli occhi degli italiani, i quali hanno scoperto che il governo sta facendo solo false promesse». Si apre uno spazio, dunque, per lanciare una sfida credibile al premier, per «batterlo», a patto che «il centrodestra faccia il centrodestra e non stia con i piedi in tre staffe». La leader di FdI si è rivolta al Nuovo centrodestra, che «non dovrebbe indugiare un giorno in più e uscire dal governo». Ma nel suo ragionamento ha compreso anche Forza Italia, che «ha più volte strizzato l’occhio» al premier. Ripartendo da qui, per Meloni, si supera anche il dibattito su quale componente debba essere trainante all’interno della coalizione, quella moderata o quella di destra: «Mi basterebbe – ha chiarito la leader di FdI – un centrodestra a trazione centrodestra che non abbia come obiettivo quello di stare al tavolo a spartirsi uno strapuntino».

Il caso Puglia e l’invito a «un esame di coscienza»

E in una giornata tutta all’attacco, l’ex ministro della Gioventù si è soffermata sul caso Puglia, l’unica regione in cui il partito non è cresciuto. «Una situazione particolare», l’ha definita Meloni, dicendo che «da una parte si è spaccata la coalizione per beghe interne a Forza Italia e dall’altra c’è stato l’alto tradimento della Poli Bortone, che ha vanificato il lavoro e ha disorientato l’elettorato». «Ognuno – ha concluso la leader di FdI – si faccia un esame di coscienza e rinunci alla propria vanità».

 

 

 

 

 

 

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