Putin: “Io amico di Berlusconi e Prodi, c’è fiducia tra Russia e Italia”

6 Giu 2015 8:00 - di Redazione

«Non è stata colpa della Federazione Russa se i rapporti con i Paesi dell’Unione Europea si sono deteriorati. Non siamo stati noi a introdurre certe limitazioni nel commercio e nell’atti vità economica. E stato fatto contro di noi e siamo stati costretti ad adottare contromisure». Vladimir Putin si fa sentire, intervistato da “Il Corriere della Sera”. E fa importanti aperture: «Però i rapporti tra Russia e Italia effettivamente hanno sempre avuto carattere privilegiato sia in politica che nell’economia. Negli ultimi anni il volume dell’interscambio è cresciuto di u volte, toccando quasi 49 miliardi di dollari. In Russia operano 400 aziende italiane. Stiamo lavorando attivamente insieme nel settore dell’energia. L’Italia è il terzo acquirente dei nostri prodotti energetici. Ma cooperiamo anche nell’alta tecnologia, dallo spazio all’aeronautica. Quasi 1 milione di turisti russi sono stati in Italia l’anno scorso e vi hanno speso circa i miliardo di euro».

Russia molto interessata al made in Italy, spiega Putin

«Sul piano politico – spiega Putin – ci sono sempre stati rapporti di fiducia. Fu un’idea dell’Italia, allora il presidente del Consiglio era Silvio Berlusconi, la creazione del Consiglio Nato-Russia, un organo di consultazione che è diventato fattore importante di garanzia della sicurezza in Europa. In questo senso l’Italia ha dato e da un contributo notevole allo sviluppo del dialogo tra la Russia e l’Europa e anche con la Nato in generale. Tutto ciò crea rapporti speciali tra i nostri due Paesi. E la visita dell’attuale presidente del Consiglio italiano in Russia è stata un segnale molto importante della disponibilità dell’Italia all’ulteriore sviluppo di questi rapporti. Noi siamo pronti e disposti ad andare avanti tanto quanto lo saranno i partner italiani. Spero che anche il mio viaggio a Milano serva a questi obiettivi».

Dall’Italia grande disponibilità verso la Russia

Lei – chiede il giornaliste de “Il Corriere” – ha conosciuto molti premier italiani: Prodi, Berlusconi, D’Alema, Amato, Monti, Letta, Renzi. Con chi di loro c’è stata più comprensione reciproca? E quanto incidono i rapporti personali nelle relazioni internazionali? «Quale che sia la carica che ricopriamo, siamo prima di tutto esseri umani e la fiducia tra le persone è un fattore molto importante nel lavoro, nella costruzione dei rapporti fra gli Stati. Ma come mi ha detto una delle persone che lei ora ha menzionato, “lei probabilmente è l’unico ad avere rapporti di amicizia sia con Berlusconi che con Prodi”. Per me non è stato e non è difficile. Le spiego perché: tutti i miei partner italiani – sostiene Putin – si lasciavano guidare dagli interessi dell’Italia e del popolo italiano e consideravano che per garantirli nel modo giusto bisogna mantenere buoni rapporti con la Russia. Noi lo capivamo. Era la cosa più importante. Ho sempre sentito il desiderio davvero sincero di costruire rapporti interstatali indipendentemente dalla congiuntura politica intema»

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