Perchè la Grecia fuori dall’euro è un rischio per noi e un regalo agli altri

30 Giu 2015 7:40 - di Redazione

“Nel 2009 il leader greco Papandreou disse che i predecessori avevano truccato i conti per entrare nell’euro. Proprio il club da cui oggi rischiano di essere cacciati. Le istituzioni finanziarie internazionali poco dopo gli prestarono 240 miliardi. Nel frattempo la maggioranza si è spostata a sinistra, e il nuovo governo ha chiesto di non ripagare parte di quei prestiti, che sono venuti a scadenza. Anzi chiede nuove risorse. In cambio Europa e Fondo monetario internazionale, oggi come ieri, pretendono che Atene riduca drasticamente la spesa pubblica. Questa è la cronaca”, ricorda Nicola Porro su “Il Giornale”.

Grexit rischio enorme per tutta l’Europa

La differenza tra uno statista e un automobilista a cui tagliano la strada, è che il primo non scende dalla macchina col cric in mano. Ci sono due motivi di realpolitik per i quali i leader europei non debbono rovesciare il tavolo. Il primo riguarda il precedente. L’uscita della Grecia dal club, per i vecchi soci, non avrebbe conseguenze immediate devastanti. A parte veder polverizzati i prestiti fino a qua concessi (che non è certo poca cosa).

L’uscita della Grecia dall’euro diffonderebbe un senso di fragilità

Alla prima tempesta finanziaria, o politica, chiunque e soprattutto i mercati finanziari, si sentirebbero autorizzati a pensare che il caso greco si possa ripetere. E il rischio del contagio. Sui mercati ha a che fare con l’irrazionale. Se un socio del club è stato sbattuto fuori, si rompe un principio. Esiste, appunto, un precedente. Minimizzare il rischio contagio è comprensibile da parte di chi ci governa, è sciocco da parte di chi ci può guadagnare sopra.

Grecia fuori dall’euro è un regalo a Putin

La Grecia fuori dall’euro ha già pronto un partner internazionale dalle spalle larghe pronto ad accoglierla. Si chiama Russia. Non è l’epoca dei blocchi. È l’epoca delle sanzioni. Diceva Bastiat, dove non passano le merci, si affilano le armi. Regalare un pezzo, siapur piccolo, d’Europa, al rublo di Putin è una mossa geopolitica folle per i nostri stateghi di Bruxelles o Francoforte.

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