Marò, la “solidarietà” di Mattarella alla festa della Marina. Un po’ poco

10 Giu 2015 13:41 - di Elsa Corsini

Una citazione d’obbligo che sa di beffa vista l’inerzia con cui l’Italia ha affrontato fin dall’inizio la tragica vicenda dei nostri marò. «In questa giornata, un pensiero speciale va ai Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. A loro e alle loro famiglie esprimo la vicinanza e la solidarietà del Paese intero», sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio per la Festa della Marina militare. Che suonano come  una riparazione alla “gaffe” di Renzi che si è dimenticato di invitare alla parata del 2 giugno Massimiliano Latorre, in Italia per le cure dopo l’ictus che lo ha colpito a Nuova Delhi.

Marò, solo retorica

Ma la “solidarietà” del Colle ai marò è un po’ poco dopo oltre tre anni dal sequestro di Girone e Latorre. «Oggi è la Giornata della Marina, auguri a tutti i Marinai ma sarà Festa solo quando Massimiliano Latorre e Salvatore Girone saranno liberi!», scrive su Twitter in tono polemico l’azzurro Elio Vito, presidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati. «Marina Militare è sinonimo dell’Italia coraggiosa e altruista. La festeggiamo con gioia, ma con animo trepidante per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone» aggiunge sul suo profilo Facebook Mariastella Gelmini, vicecapogruppo vicario di Forza Italia alla Camera.

Gli auguri della Pinotti

Propri come Renzi appena insediato, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, se la cava con una telefonata ai due marò mentre le autorità indiane e la Corte Suprema di Nuova Delhi continuano a rinviare di settimana in settimana il verdetto facendosi beffa del governo italiano. Una breve conversazione con Latorre e  Girone, nel giorno della festa della Marina Militare, «per fare gli auguri e manifestare l’affetto che proviamo per loro», ha detto la Pinotti. Più retorica che fatti concreti, proprio Mattarella il 25 aprile aveva assicurato «un forte impegno» per risolvere il caso dei marò. Ma quell’impegno sembra valere solo a parole: messaggi, dichiarazioni in ricordo ed esortazioni politiche.

 

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