L’ultima di Renzi: soldi ai Comuni “amici” che accoglieranno gli immigrati

8 Giu 2015 16:56 - di Giorgia Castelli

«Dobbiamo dare incentivi, anche nel patto di stabilità, a quei Comuni che ci danno una mano nel gestire l’accoglienza dei migranti». L’ultima trovata di Matteo Renzi per zittire le polemiche sull’invasione di immigrati è quella “premiare” i Comuni amici che accoglieranno i nuovi arrivati. Chiaramente a suon di soldi pubblici. In sostanza, solidarietà e accoglienza a pagamento. Non solo, dopo averlo “promosso” per intere settimane, al termine del G7 in Germania il premier ha definito il piano Ue sull’immigrazine “insufficiente”. «Bisogna prendere atto che la situazione così com’è non va, ci siamo dati una tempistica da qui al Consiglio europeo, cercheremo di portare a casa dei risultati». La situazione in Italia? La parola d’ordine è sempre la stessa: minimizzare. «Non è da toni apocalittici, i numeri sugli sbarchi sono leggermente più alti dell’anno scorso ma il nostro sistema sta mostrando una grande, straordinaria capacità». Poi l’attacco a Salvini: «È facile dire “occupiamo le prefetture”. Si tratta di risolvere guai causati da chi oggi sta urlando. Nomi e cognomi sono gli stessi». E anche a Maroni: «La decisione di dividere i migranti per le varie Regioni è stata presa dal ministro Maroni».

Immigrazione e Renzi: le reazioni nel centrodestra

Parole irritanti che hanno provocato la reazione accesa del centrodestra. «Maroni, Toti e Zaia dicono quello che pensano in tanti. L’invasione di clandestini è ormai ingestibile e intollerabile e un governo di incapaci non può pensare di scaricare su altri colpe proprie. Fanno i conigli ai vertici Ue e i leoni in casa, riuscendo solo ad alimentare il malcontento e la protesta sociale. Gli altri Paesi – ha detto il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri –  possono permettersi di rifiutare i clandestini, di soccorrerli e poi di stabilire che devono essere sbarcati in Italia mentre noi dobbiamo chinare il capo. Siamo il ventre molle dell’Europa. Il problema non è di accoglienza tra Nord o Sud, perché tutti hanno finora contribuito con pazienza a gestire l’emergenza immigrazione». Il problema, ha sottolineato Gasparri, «è bloccare l’invasione. Dare aiuti in Africa dove in troppi partono ma non per scappare da guerre. Attuare un blocco navale nel Mediterraneo come prevede l’Onu, che ancora una volta si conferma organismo lento e inutile quando c’è da affrontare nell’immediato un’urgenza. Basta favorire scafisti e terroristi. La questione va affrontata subito in Parlamento». Mara Carfagna, portavoce dei deputati azzurri, dal canto suo ha sottolineato che «delle due l’una. Renzi faccia pace con se stesso e decida se le proposte dell’Ue sull’immigrazione sono “insufficienti” come ha dichiarato, o se sono stati fatti dei “passi avanti” verso il suo tormentone de #lavoltabuona, come ha dichiarato quando la Mogherini ha annunciato l’agenda Ue. Perché oggi in Italia, grazie proprio all’atteggiamento del premier, di buono non c’è nulla». E poi ancora: «Non possiamo litigare fra di noi per l’accoglienza di chi sbarca sulle nostre coste e dobbiamo iniziare a distinguere tra chi ha realmente diritto all’asilo e chi è invece un clandestino, accogliendo chi ha diritto e respingendo chi non ha i requisiti per entrare nel nostro Paese. Rigore, fermezza e serietà, queste le parole chiave da seguire. Invece – ha puntualizzato Carfagna – l’inettitudine di Renzi nel farsi rispettare quando siede al tavolo dei grandi ha portato i governatori del Nord a rifiutare in queste ore il principio solidaristico che è sempre stato alla base della nostra cultura. La pessima gestione che Renzi e i suoi stanno portando avanti in Europa ha creato una situazione di pericolosa tensione all’interno del nostro Paese. Non è facile, ma se si pensa di affrontare la questione con la debolezza e la timidezza del nostro governo, allora è impossibile».

 

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