L’Italicum è già in coma. Ecco perché la legge elettorale sarà cambiata

16 Giu 2015 12:29 - di Oreste Martino

L’Italicum restarà probabilmente alla storia come la legge elettorale con la vita più corta che si sia mai registrata nel mondo. La legge elettorale voluta fortemente da Matteo Renzi ed approvata celermente dal Parlamento comincia a mostrare delle vistose crepe dopo i risultati elettorali delle regionali e dei ballottaggi delle amministrative. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore solo per la Camera dei Deputati nel luglio 2016, perché nel frattempo il Parlamento dovrebbe varare la riforma costituzionale che abolisce il Senato elettivo. Questo era il programma del premier, che convinto di poter tenere ed incrementare il 40,8% delle europee dello scorso anno, si era disegnato una legge elettorale su misura, che fa vincere al primo turno chi supera il 40% dei voti con la propria lista. Il programma di Renzi prevedeva una cavalcata trionfante elezione dopo elezione, la nascita del Partito della Nazione che lasciava fuori la sinistra interna e inglobava pezzi di centro da recuperare tra dissidenze di Forza Italia e con l’Ncd.

L’Italicum non va più bene, andrà cambiato

Dopo un anno tutto è cambiato. Renzi non ha più il 40% e con la legge che ha fatto deve andare sicuramente al ballottaggio. Il centrodestra ha mostrato una grande vitalità numerica nonostante i problemi che ha e la minoranza interna è tutt’altro che asfaltata, come dimostra il risultato della Liguria. Adesso sono in molti in Parlamento a voler cambiare l’Italicum. Il primo è Renzi, che potrebbe avre interese a spostare il premio dalla lista che arriva prima alla oalizione che vince. Visto che non può più fare il Partito della Nazione tanto vale fare la coalizione di centrosinistra con il partito che nascerà con Nichi Vendola, Maurizio Landini e forse anche la minoranza interna che fuoriesce. Oppure il premier potrebbe fare la coalizione della maggioranza di governo, facendo alleare al Pd il Nuovo Centrodestra tenendo fuori la sinistra più estrema. Per far questo serve però il premio alla coalizione. Lo stesso interesse lo hanno Forza Italia, la Lega Nord, Fratelli d’Italia e il neonato soggetto politico di Raffaele Fitto.

La vita dell’Italicum sarà inferiore a un anno

Forza Italia col premio alla coalizione diventa inaggirabile e lo stesso vale per Mateo Salvini. Fratelli d’Italia avrebbe il vantaggio di poter fare una corsa identitaria – e quindi più remunerativa elettoralmente – ma stando dentro l’alleanza di centrodestra e Fitto salverebbe il suo progetto perché a quel punto nessuno può permettersi di cacciarlo dalla coalizione. Perfino Angelino Alfano sarebbe ricercato come alleato del centrodestra, così com’è accaduto nelle sette regioni che sono andate al voto.

Per queste ragioni è probabile che la vita del’Italicum alla fine sarà inferiore ad un anno e che sarà cambiato ancor prima di entrare in vigore. Il progetto asfaltatore di Renzi è fallito e l’abito su misura che si era disegnato addosso adesso non va più bene. Con la gioia del centrodestra, che con il premio alla coalizione sarebbe costretto a riunirsi ed allargarsi, diventando fortemente competitivo.

 

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