Latina, cade il sindaco di FdI-An. La Meloni: «FI in mano a ras locali»

5 Giu 2015 18:14 - di Redazione

Fratelli d’Italia contro Forza Italia. Un duello per niente inedito a Latina – città storicamente, politicamente ed elettoralmente legata alla destra – che nel giro di pochi anni ha visto soccombere sotto il fuoco amico le amministrazioni rette da sindaci provenienti da Alleanza Nazionale, prima quella di Vincenzo Zaccheo ed ora quella di Giovanni Di Giorgi, disarcionato da una mozione di sfiducia presentata dal Pd ma votata anche dai consiglieri forzisti.

Alleanza Pd-Forza Italia per disarcionare Di Giorgi

Mastica amaro Giorgia Meloni, leader nazionale di FdI-An, partito del sindaco defenestrato: «Quello che è accaduto – ha detto – è l’ulteriore dimostrazione che Forza Italia è nelle mani di ras locali totalmente disinteressati al futuro del centrodestra». La Meloni si riferisce al coordinatore regionale di FI Claudio Fazzone che aveva tentato già due settimane fa di far cadere il sindaco Di Giorgi. Ma senza riuscirvi. C’è riuscito poi, «neppure quattro giorni dopo le elezioni regionali» nel corso delle quali – ricorda l’ex-ministro della Gioventù – «con lealtà abbiamo contribuito alla vittoria in Liguria di Giovanni Toti». Per tutta risposta, a Latina, l’azzurro Fazzone «in alleanza con il Pd, per la seconda volta di seguito, ha fatto cadere l’amministrazione di cui fa parte, privando la città del governo democraticamente eletto dai suoi cittadini».

Meloni al Cav: «O hai avallato o non hai più un partito?»

Latina, purtroppo, non è un caso isolato. «Analogo copione – ha infatti aggiunto la Meloni – era stato recitato poche settimane prima a Terracina, nella stessa provincia e con identici attori protagonisti. Dietro queste crisi amministrative, nessuna ragione politica ma solo squallide lottizzazioni e spartizioni di poltrone». La situazione non lascia molte alterna. Dice sempre la Meloni: «O Silvio Berlusconi sapeva ed ha avallato questa ennesima porcata del suo coordinatore regionale o Forza Italia è semplicemente un partito che non esiste, dove ogni banda capeggiata da questo o quel guappetto fa quello che gli pare. In entrambi i casi – ha aggiunto – esiste un problema grande come una casa, che pesa come un macigno su qualunque ipotesi di centrodestra realmente alternativo alla sinistra di Renzi: si può fare un’alleanza politica con questa Forza Italia? Sinceramente, se in queste ore non arriveranno chiari segnali di condanna, penso proprio di no».

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