Istat, Italia arrivata alla crescita zero. Siamo ai livelli del biennio 1917-18

15 Giu 2015 12:31 - di Adele Sirocchi

La popolazione residente in Italia è sostanzialmente arrivata alla crescita zero. Nel 2014 siamo arrivati a 60.795.612 unità, con un aumento di appena 12.944 rispetto all’anno precedente. Il movimento naturale della popolazione (nati meno morti) ha fatto registrare nel 2014 un saldo negativo di quasi 100 mila unità, che segna un picco mai raggiunto nel nostro Paese dal biennio 1917-1918 che coincise con la Prima guerra mondiale. Lo rileva l’Istat sottolineando che sono stati registrati quasi 12 mila nati in meno rispetto al 2013. Anche i nati stranieri continuano a diminuire (-2.638), pur rappresentando il 14,9% del totale dei nati. La mortalità resta stabile, con una lieve diminuzione in valore assoluto (-2.380).

La popolazione straniera è di 92.352 unità

La popolazione straniera ha fatto registrare un incremento di 92.352 unità, portando i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese a 5.014.437, pari all’8,2% dei residenti. La componente italiana dei residenti risulta in diminuzione (-83.616), seppur mitigata dall’acquisizione della cittadinanza italiana di una parte sempre più ampia della componente straniera (+130 mila circa).

Continua l’invecchiamento: l’età media è di 44,4 anni

Continua l’invecchiamento della popolazione italiana: l’età media è 44,4 anni, in costante aumento di due decimi all’anno nel periodo 2011-2014. Lo rileva l’Istat nel suo Bilancio demografico 2014. L’età media è elevata in tutte le regioni d’Italia pur se con intensità differenti: al Centro-nord supera i 45 anni mentre nelle regioni del Mezzogiorno il valore è di poco superiore ai 43 anni.

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