Il governo ha un piano per salvare De Luca. E Cantone se ne lava le mani

19 Giu 2015 15:03 - di Robert Perdicchi
renzi de luca campania

«Il governo vuole cambiare la legge Severino e, nel farlo, vuole le mani libere, magari per poter finalmente salvare De Luca. Nella riforma della Pubblica amministrazione c’è infatti una delega in bianco al Governo per poter riscrivere a proprio piacimento le norme». Così il Movimento 5 Stelle alla Camera denuncia un possibile blitz del governo per salvare la poltrona del neogovernatore della Campania. «La legge delega, infatti – spiegano i deputati M5s – nasconde un bel tranello per risolvere i guai dei condannati che non posso essere eletti a cariche amministrative, come il governatore campano Vincenzo De Luca. La Madia vuole mano libera per modificare il decreto legge 39, che si occupa proprio dell’inconferibilità e incompatibilità degli incarichi nella pubblica amministrazione. È chiaro l’intento di fare un colpo di mano sulla legge Severino. Se il Pd dei condannati vuole riscrivere la Severino venga in Parlamento e si confronti e non provi a sistemare i propri guai nelle pieghe dei testi di legge. Non diamo a nessuno carta bianca», concludono. Il governo, però, per vove del relatore Ernesto Carbone, nega il possibile inciucio: «La riforma della P.A. non tocca il Testo Unico della Severino in materia di incandidabilità e divieto di ricoprire cariche elettive», ribadendo quanto annunciato dal ministro della P.A, Marianna Madia: «Per evitare strumentalizzazioni siamo pronti alla stralcio della parte del ddl che delegava a una revisione di quello che, precisa Carbone, è un altro provvedimento».

Cantone: non decido su De Luca

L’Autorità Anticorruzione (Anac) non ha competenza sull’applicazione delle misure di sospensione dalla carica previste dalla legge Severino. E sull’ipotesi di un conflitto di interessi del presidente del Consiglio, che è anche segretario del Pd, a cui spetta adottare il provvedimento che accerta la sospensione, una valutazione dell’Autorità su questo punto sarebbe un’invasione delle competenze dell’Antitrust. Lo si legge in una delibera firmata da Raffaele Cantone in risposta all’esposto presentato all’Anac da M5s sul caso De Luca, che intanto annuncia: «Ieri sono iniziate le procedure di proclamazione dei nuovi organi regionali. Non appena saranno concluse con la proclamazione del nuovo Consiglio, vi sarà il mio insediamento».

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