I tesori degli Uffizi in mostra a Casal di Principe: è sfida culturale ai clan

21 Giu 2015 8:55 - di Redazione

Oggi pomeriggio alle 18, il portone di via Urano al civico 18 sarà aperto a tutti e fino al 21 ottobre in questo angolo di mondo sarà possibile assistere ad un miracolo sociale. «L’avvio – spiega a “Il Mattino” il promotore Alessandro De lisi direttore del progetto «Rinascita» e direttore del centro studi sociali contro le mafie Progetto San Francesco – di una fase rivoluzionaria che deve vedere protagonista la migliore gioventù e le associazioni del territorio. Questa mostra e questo progetto di fiducia economica può essere l’incubatore di un nuovo modello sociale basato sull’economia della conoscenza».

La cultura e la bellezza come arma di contrasto alle mafie

La mostra, sotto l’alto patrocinio della presidenza della Repubblica, curata da Antonio Natali, direttore della Gallena degli Uffizi (insieme con Marta Onali), e da Fabrizio Vona, direttore del Polo museale regionale della Puglia, è stata allestita in un bene confiscato alla camorra, nella ex proprietà di Egidio Coppola, affiliato del cartello di Francesco Bidognettì alias Cicciotto ‘e mezzanotte del clan dei Casalesi.

La mostra sarà aperta fino al 21 ottobre

Nella principesca villa, affidata al Comitato don Diana, e trasformata in poco più di un mese in un museo nazionale sono state portate alcune delle maggiori opere del patrimonio culturale italiano provenienti da alcuni dei principali musei italiani, come quello degli Uffizi, di Capodimonte, della Reggia di Caserta e di Capua.

Una grande opportunità di riscatto per Casal Di Principe

Casal di Principe che per 30anni è stata vista come la palla al piede di tutto il casertano, per la nota storia camorristica che da qui è cominciata diffondendosi come la rete di un ragno, è candidata ad essere il modello trainante del riscatto vero e concreto. Oltre alla mostra giada domani si possono visitare i luoghi tolti alla camorra incontrando i testimoni e gustando i prodotti d’eccellenza in compagnia degli «Ambasciatori della Rinascita», narratori d’eccezione del bello e del brutto.

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