Giovane rom massacrata dal suocero musulmano: era diventata cristiana

9 Giu 2015 13:23 - di Redazione
rom

Una giovane rom di 22 anni è stata massacrata di botte e ferita anche con delle forbici e un coltello dal suocero, sotto gli occhi del marito, perché rea di essersi convertita al cristianesimo e di aver battezzato il figlio maschio di un anno e mezzo. È successo a Olbia. La ragazza, bosniaca, è finita in ospedale nei giorni scorsi dopo l’ennesima aggressione.

Maltrattamenti aggravati e reiterati

Le indagini dei carabinieri hanno portato all’arresto di Hego Adzovic, bosniaco di 52 anni. I militari di Olbia Poltu Quadu, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Marco Contu, nei confronti dell’uomo che deve rispondere di maltrattamenti aggravati e reiterati nei confronti della giovane nuora, finita l’ultima volta in ospedale il primo giugno con fratture multiple e ferite inferte con forbici e un coltello. Per lei una prognosi di 40 giorni.

Vivevano nel campo rom di Olbia

In seguito agli accertamenti gli investigatori hanno scoperto che la giovane madre era finita all’ospedale già nel 2013 e nel 2014, sempre con importanti lesioni che, però, non sarebbero mai state denunciate. Il capo famiglia, musulmano, è stato trasferito nella Casa circondariale di Sassari-Bancali, a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre la giovane e il figlio sono stati allontanati dal campo rom di Olbia, dove vivevano.

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