Disabile stuprata a Torino, il governo Renzi è responsabile: ecco perché

11 Giu 2015 15:47 - di Guglielmo Federici

Disabile stuprata, una tragedia ma anche un caso politico. La violenza  sulla ragazza di 20 anni da parte di tre africani – poi arrestati – «è l’emblema di un’Italia diventata zimbello del mondo intero. Uno degli uomini era già stato espulso e un altro aveva chiesto “asilo politico”. Il governo ha la piena responsabilità di questi fatti: ha aperto le frontiere ai clandestini e ha garantito loro privilegi e impunità. Con Renzi e Alfano l’Italia è diventata lo zimbello del mondo intero». Questa la fotografia reale scattata dal capogruppo leghista alla Camera, Massimiliano Fedriga dopo l’arresto, a Torino, dei tre africani accusati di avere sequestrato e violentato una ventenne italiana con problemi psichici in una residenza dove abitavano abusivamente. «La responsabilità è innanzitutto del governo, che non solo ha permesso a tutti gli immigrati di entrare impunemente sul territorio nazionale, ma ne ha addirittura favorito l’ingresso», aggiunge in una nota. «Perfino chi ha decreto di espulsione circola liberamente nelle nostre città. Fatti gravissimi come quello di Torino sono la diretta conseguenza delle politiche di Renzi, che è pienamente colpevole per quanto avvenuto. Questa è la sicurezza che il governo garantisce ai nostri cittadini? Dove criminali espulsi possono circolare indisturbati sul territorio nazionale?».

Disabile stuprata, gli aggressori occupavano abusivamente un palazzo

La responsabilità politica della sinistra è stata stigmatizzata subito da Fratelli d’Italia, non appena si è diffusa la notizia. Il Pd a Torino ha consentito che gli immigrati – in parte clandestini – occupassero le palazzine olimpiche dell’ex Moi, nonostante il sequestro già stabilito dalla magistratura mesi fa. I tre stupratori arrestati risiedevano lì. Di fatto il Pd «ha concesso loro una residenza illegittima», ha dichiarato il consigliere regionale e comunale di Fdi, Maurizio Marrone, favorendo e non ostacolando una situazione di fatto esplosivaChi conosce le periferie torinesi lo sa. Non il Pd evidentemente e neanche il sindaco di Torino, Fassino. «Da base di spaccio e arene di accoltellamenti, queste palazzine sono diventate il teatro di due giorni di sevizie ai danni di una ragazza disabile, ma la pazienza delle periferie è finita!», attacca Maurizio Marrone, rilanciando l’iniziativa di una fiaccolata che punterà dritto alle palazzine olimpiche dell’ex Moi.

«Fassino, perché non frequenti le periferie?»

«Quello che è accaduto all’ex Moi è tutta colpa dell’amministrazione comunale di Torino, sono anni che diciamo che le palazzine occupate abusivamente da immigrati vanno sgomberate e che è un porto franco dove regna l’illegalità più totale», aggiunge Fabrizio Ricca, responsabile sicurezza e immigrazione della Lega Nord Piemonte e Capogruppo del Carroccio nel Consiglio Comunale di Torino. «Se Fassino, invece di andare in giro per il mondo a vendere un’immagine di Torino che esiste solo nella sua testa, frequentasse di più le periferie della città dov’è sindaco, forse qualche problema si potrebbe anche risolvere. Non è possibile pensare che in questa città una ragazza disabile possa essere stuprata ripetutamente da persone che dovevano essere espulse e che niente hanno a che fare con noi. Per loro c’è solo una pena possibile: la castrazione chimica; così che possa essere d’insegnamento a tutti quelli che hanno strane idee in testa . Le palazzine dell’ex Moi vanno sgomberate immediatamente e censiti i loro residenti e gli irregolari messi sul primo aereo direzione casa loro. È finito il tempo del buonismo, per cambiare Torino c’è bisogno di tolleranza zero».

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