Così governo e magistrati preparano la svolta giustizialista e manettara

25 Giu 2015 16:52 - di Paolo Lami

E’ un vecchio pallino delle toghe manettare e del centrosinistra. Una battaglia, contro i diritti dei cittadini italiani, alla quale, da sempre, si è arruolato e partecipa, in prima fila, il giornale-partito dei magistrati, il quotidiano La Repubblica. Che già vent’anni fa tuonava contro i tre gradi di giudizio previsti dalla giustizia italiana.
A vent’anni di distanza, nonostante le decine e decine di errori giudiziari perpetrati dalle toghe e le clamorose sviste – quando non proprio gli accanimenti giudiziari di magistrati ossessionati da un carrierismo perverso  e sedotti dal riflesso dei battage mediatici sul proprio avanzamento professionale – che hanno provocato una valanga di richieste di risarcimento, c’è chi ancora e, forse ancora più forte chiede – e pretende – di cambiare le regole del gioco. E di limitare i ricorsi che un cittadino, magari preso di mira da un magistrato, può fare in Cassazione.
Con sinergia sospetta, l’ex-veltroniano di ferro Andrea Orlando, oggi ministro della Giustizia e il presidente della Cassazione Giorgio Santacroce, annunciano all’unisono che stanno preparando il “biscotto” agli italiani per limitare i ricorsi alla Corte di Cassazione.

La villeggiatura dei magistrati, 45 giorni di ferie in panciolle

Ufficialmente la scusa è la lentezza della giustizia. Solo che invece di obbligare i magistrati a lavorare di più – le toghe italiane vantano una serena villeggiatura di 45 giorni l’anno e hanno alzato le barricate quando il governo ha tentato di limare questo superbenefit dei magistrati ma piagnucolano sostenendo che considerano le ferie quasi un disturbo –  il governo si appresta a impedire ai cittadini di ricorrere alla Cassazione. O di ricorrervi solo in determinati casi. Il tutto per sveltire i tempi biblici della giustizia italiana causati, invece, dall’improduttività della magistratura.
«Abbiamo già avviato due riforme, l’una per il settore penale, l’altra per il settore civile che, accogliendo anche indicazioni della Suprema magistratura, spero avranno effetto di alleggerire la Corte dell’attuale, insostenibile carico di ricorsi», strizza l’occhio Orlando alla categoria dei magistrati pronti a spellarsi le mani per lui e Renzi all’Assemblea generale della Cassazione.
Vi è «un inderogabile bisogno di una Corte di Cassazione che sappia e possa attendere all’essenziale compito di rendere sufficientemente prevedibili le decisioni dei giudici» dato che l’imprevedibilità delle decisioni è un «fattore destabilizzante che gioca proprio nella direzione di aumentare il contenzioso, accentuare le disuguaglianze, mettere in difficoltà il sistema economico di mercato, alimentando il convincimento che si possa sempre tentare una causa dato che nulla è certo, stabile e prevedibile».
Sistemati così per le feste i cittadini il governo di Centrosinistra può incassare il plauso delle toghe giustizialiste e manettare.

L’assist del renziano Legnini paracadutato al Csm dal centrosinistra

Gli fa eco l’ex-senatore Ds e poi Pd Giovanni Legnini che il Centrosinistra ha catapultato sulla poltrona di vicepresidente del Csm non prima di averlo beneficiato della poltrona di sottosegretario all’Economia del governo Renzi.
E’ necessaria dice il renziano Legnini offrendo un generoso assist al renziano Orlando, «una radicale novella riformatrice» con l’obiettivo «di una concreta riduzione dell’area del ricorribile per Cassazione».
«Occorre – rimarca Legnini – evitare che il giudizio di Cassazione nasconda l’intento di interporre semplicisticamente una terza istanza» e va scongiurata la tendenza di estendere il giudizio di legittimità alle circostanze di fatto proprie del giudizio di merito. «Tali propositi riformatori – sostiene Legnini – potrebbero ridurre l’impegno sempre più dispendioso della Corte di Cassazione su questioni che non presentano rilievo e interesse oggettivo».
La magistratura incassa e ringrazia.
Le parole di Giorgio Santacroce sono così esplicite e fuori dai denti da risultare persino imbarazzanti per il governo. «Si impongono – sostiene il primo presidente di Cassazione – scelte ordinamentali e organizzative drastiche e non più rinviabili» prendendo atto «della oggettiva impossibilità di adeguare la risposta di giustizia alla torrentizia massa dei ricorsi» che «sommerge la Cassazione».

Così saranno ostacolati i ricorsi dei cittadini alla Corte di Cassazione

Insomma quello che non ha la faccia tosta di dire esplicitamente il governo lo dice Santacroce. Saranno ostacolati per decreto i ricorsi dei cittadini non perché i cittadini non abbiano ragione ma perché la giustizia italiana vanta un arretrato pesantissimo. E, quindi, per risolverlo, anziché tagliare le ferie ai magistrati o controllarne la produttività, come sarebbe logico, si limita il diritto di giustizia dei cittadini.
Una soluzione iniqua e mostruosa dal punto di vista della giustizia.
Santacroce, che ha convocato l’Assemblea generale proprio per discutere, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella delle criticità della Corte per le quali è stato paventato il rischio paralisi, si è già portato avanti con il lavoro e proprio in vista dell”incontro ha istituito gruppi di lavoro per formulare le proposte delle toghe a Governo e Parlamento. E’ lo stesso Santacroce a spiegare, nella sua relazione, come intende procedere la magistratura. Invece di guardarsi allo specchio e interrogarsi sulla propria produttività, la magistratura intende chiedere al governo  di porre per legge un limite ai ricorsi.
«Si prospetta – spiega Santacroce – la revisione dell’articolo 111 della Costituzione», salvaguardando il ricorso per violazione di legge contro i provvedimenti sulla libertà personale ma circoscrivendo «la proponibilità del ricorso contro le sentenza nei casi nei quali sia ravvisabile la necessità di formulare principi giuridici di valenza generale». Altre proposte vanno nella direzione «della rivitalizzazione del rito camerale della restrizione dell’ambito del controllo della motivazione e del contenimento delle dimensioni del ricorso e degli atti difensivi». L’importante che siano salve le ferie serene della magistratura italiana.

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