Il cooperante Lo Porto costretto a convertirsi all’Islam prima della morte

18 Giu 2015 16:10 - di Redazione

Warren Weinstein e Giovanni Lo Porto «si erano convertiti all’Islam» prima di essere uccisi in un raid Usa in Pakistan, lo scorso gennaio. Lo afferma il ramo del subcontinente indiano di al Qaeda (Aqis), riferisce il Site, il portale internet specializzato nel monitoraggio dei siti jihadisti sul web. I qaedisti hanno pubblicato online le foto dei due durante la prigionia, datate 14 gennaio 2015, 24 ore prima del raid. Lo Porto era stato rapito tre anni fa, il 19 gennaio 2012, insieme a un collega tedesco in Pakistan, dove lavorava per la ong tedesca Welt HungerHilfe (Aiuto alla fame nel mondo) alla ricostruzione dell’area messa in ginocchio dalle inondazioni del 2011. Quattro uomini armati li prelevarono con la forza nell’edificio dove lavoravano e vivevano con altri operatori a Multan, al confine tra Pakistan e Afghanistan. Il collega Bernd Muehlenbeck era stato liberato il 10 ottobre 2014.

Lo Porto: una petizione per chiedere la verità al governo

A fine aprile il Forum del Terzo Settore ha lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org perché si faccia piena luce sulla vicenda del cooperante italiano chiedendo l’istituzione di una commissione d’inchiesta ufficiale per accertare eventuali responsabilità dei governi italiano e Usa. Il Forum chiede inoltre che il parlamento e il governo italiani si scusino formalmente per come sono stati trattati Lo Porto e la sua famiglia, e che la salma del giovane cooperante sia restituita alla famiglia. L’uccisione di Lo Porto, ha affermato il portavoce del Forum Pietro Barbieri, è inaccettabile. «Ci chiediamo – ha attaccato – perché l’Italia, a differenza della Germania, non è stata in grado di concludere, per più di una volta, la trattativa? È mancata una vera priorità politica».

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