Capotreno ferito, due arresti. Intervento di otto ore per salvare il braccio

12 Giu 2015 17:34 - di Redazione

Due salvadoregni ventenni sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Milano nell’ambito delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal pm Lucia Minutella con l’accusa di tentato omicidio per l’aggressione al capotreno a Milano. Apparterrebbero alla gang di latinos ‘MS13,  una banda giovanile di latinos composta in prevalenza da salvadoregni ed una delle più temute tra quelle d’importazione sudamericana protagoniste negli ultimi anni a Milano di omicidi, rapine, scippi e pestaggi. Uno dei due, nato nel ’95, sarebbe l’esecutore materiale del colpo di machete che ha quasi amputato un braccio al capotreno. Gli investigatori, da quanto si è saputo, stanno cercando altri due sudamericani. Al momento sull’identità dei due c’è il massimo riserbo: si sa solo che si tratta di sudamericani maggiorenni, che uno dei due era già stato indagato dalla polizia milanese per questioni relative alle gang latine e che uno dei due (non si sa se lo stesso già indagato) è irregolare sul territorio italiano.

Si cercano i testimoni presenti sul treno

Una prima parziale ricostruzione della dinamica di quanto accaduto è stata fatta anche se al momento è in corso la visione delle immagini di videosorveglianza e il rintraccio dei testimoni presenti sul treno al momento dell’aggressione. Nel gruppetto di sudamericani c’erano “almeno quattro persone” che hanno cominciato a litigare con l’addetto delle ferrovie proprio mentre il convoglio stava per giungere alla fermata del Passante di Villapizzone. Il ferimento invece sarebbe avvenuto mentre i sudamericani, invitati dal capotreno, stavano scendendo dal mezzo.

Il capotreno aggredito potrà di nuovo usare il braccio

Il capotreno aggredito, Carlo Di Napoli, ha subìto un intervento di circa otto ore che gli consentirà ancora l’uso del braccio sinistro. “Ho avuto molta paura – ha detto a chi è andato a trovarlo all’ospedale Niguarda – ma ora mi sento più sollevato: la cosa più importante e che potrò riabbracciare la mia bimba di 5 mesi”.

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