Azzollini, Ncd e Pd ai ferri corti: la maggioranza scricchiola

11 Giu 2015 15:37 - di Corrado Vitale

Azzollini, Ncd e Pd ai ferri corti. Attacca Matteo Orfini annunciando che il Pd voterà a favore dell’arresto. Risponde risentito Gaetano Quagliariello, che sospetta un «sì ideologico». Alla fine, i componenti Ncd e FI della Giunta per le Immunità  disertano la seduta che deve mettere a punto il calendario dei lavori sul caso Azzollini. «Non si sono presentati i senatori di Ncd e FIi. Quelli di Gal hanno protestato per la velocità della convocazione», ha detto Michele Giarrusso (M5s) uscendo dalla giunta. Prima il caso De Girolamo, poi il caso Castiglioneì, ora la vicenda Azzollini: per Ncd il sostegno al governo Renzi comincia a costare caro. La maggioranza scricchiola.

Orfini: «Il Pd voterà sì all’arresto di Azzollini»

Ma vediamo cosa ha detto Orfini. «Mi pare abbastanza evidente. Credo che di fronte a una richiesta del genere si debbano valutare le carte ma mi pare che sia inevitabile votare a favore dell’arresto». Il provvedimento di restrizione della libertà personale di Azzollini è stato chiesto dalla procura di Trani.

Quagliariello: «Un atto politicamente grave»

Ecco la furibonda ( e minacciosa) replica di Quagliariello. «Se fosse un sì pregiudiziale e ideologico noi riterremo questo ingiustificato e politicamente grave. Riteniamo che anche il Pd che ha certamente una cultura diversa dalla nostra debba giudicare sulla base dei fatti». La giunta –incalza l’esponente Ncd –  ha delle «prerogative costituzionali molto precise e a quelle di deve attenere». «Diffido fortemente in questo momento di chi fa dichiarazioni in un senso o nell’altro magari soltanto sulla base di articoli di giornale. prima bisogna conoscere e poi prendere delle decisioni», prosegue il senatore centrista  sottolineando: «Non ci dobbiamo sostituire all’autorità giudiziaria, ma abbiamo alcune prerogative costituzionali: quelle di verificare la competenza e verificare la mancanza di fumus, e lo dobbiamo esercitare in maniera rigorosa. sia noi che il Pd, come l’ultimo senatore». Difficile immaginare quali possano essere le ripercussioni sul governo da un  eventuale sì alla richiesta dei giudici di Trani. Ma è certo

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