Aggressione con acido: 14 anni agli amanti, un milione alla vittima

11 Giu 2015 17:13 - di Redazione

Sono stati condannati a 14 anni di carcere Martina Levato e Alexander Boettcher, la “coppia diabolica” imputata a Milano per lesioni gravissime per l’aggressione con acido, lo scorso 28 dicembre, Pietro Barbini, ex compagno di scuola di lei. Lo hanno deciso i giudici della nona sezione penale del Tribunale. I due sono stati condannati a risarcire i danni provocati a Pietro Barbini, stabilendo a suo favore una provvisionale immediatamente esecutiva da un milione di euro. Nei confronti dei genitori di Barbini i giudici hanno stabilito, invece, una provvisionale complessiva da 100 mila euro. Sia la vittima sia i genitori sono parti civili nel processo. Il risarcimento complessivo dei danni dovrà essere liquidato in sede civile. Nella sentenza è stata esclusa una delle tre aggravanti contestate, ossia quella della crudeltà. Il pm Marcello Musso aveva chiesto per la coppia 15 anni di carcere. Restano le aggravanti dei motivi abietti e della premeditazione.

Aggressione con acido: la difesa farà ricorso

I giudici della IX Sezione penale del Tribunale di Milano hanno applicato la misura di sicurezza della libertà vigilata per un periodo «non inferiore a tre anni» nei confronti della studentessa Martina Levato e dell’amante Alexander Boettcher. Quando è stata letta la sentenza era presente in aula solo Boettcher, che è rimasto impassibile. I giudici hanno inoltre disposto la trasmissione del dispositivo alla Procura dei minorenni «per quanto di competenza». Martina, infatti, è incinta all’ottavo mese e il padre del nascituro è Alexander. I giudici inoltre hanno disposto la sospensione dei termini di custodia cautelare per i due imputati e depositeranno le motivazioni della sentenza tra 60 giorni. L’avvocato Paolo Tosoni, legale di parte civile di Pietro Barbini, ha spiegato di essere soddisfatto per la pena di 14 anni di carcere inflitta a Martina Levato e Alexander Boettcher. «Ho sempre detto che 15 anni erano una pena adeguata – ha chiarito il legale – non è che un anno in meno cambia le cose, è arrivata una pena che si avvicina alla richiesta del pm e quindi siamo soddisfatti, anche per il risarcimento provvisionale da un milione di euro che è molto alto e che è un ulteriore segnale». L’avvocato, infine, ha voluto ringraziare anche «il pm Musso e la Questura di Milano per il lavoro che hanno svolto». Da parte sua, l’avvocato difensore di Martina Levato ha già annunciato che farà ricorso in appello.

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