«Vietare l’Islam»: è bufera in Francia per il tweet di un sindaco dell’Ump

16 Mag 2015 11:19 - di Bianca Conte

No all’Islam: un sindaco francese, Robert Chardon, posta un tweet che incendia gli animi. L’ultima provocazione affidata alla Rete di un ignoto – almeno fino ad oggi – primo cittadino di un piccolo comune nei pressi di Aix-en-Provence scatena un putiferio mediatico: e dalla piccola polemica social monta un caso nazionale. Un episodio culminato nel ricovero coatto per l’esponente dell’Ump, sindaco di Venelles, che su Twitter si è più volte pronunciato per il «divieto del culto musulmano in Francia»: almeno fino a che non lo hanno messo a tacere.

Islam, divieto di culto in Francia?

«Bisogna vietare il culto musulmano in Francia», chi lo pratica va «immediatamente ricondotto alla frontiera»: una dichiaraziuone estrema, come estrema è stata la conseguenza che ha scatenato: per il sindaco della destra moderata, esponente locale dell’Ump, già sottoposto a pesanti cure per un tumore alla bocca, è stato disposto il ricovero coatto in ospedale «vista l’incoerenza delle sue dichiarazioni». Un modo neanche tanto figurato di mettere a tacere la voce pesantemente dissidente del primo cittadino di una piccola relatà d’oltralpe, che ha postato in Rete e rivendicato di persona la controversa dichiarazione. Una voce, la sua, risultata stonata ai più, a cui è stata immediatamente messa la sordina, e che ha alimentato i rumors circa un precario stato di salute all’origine della controversa esternazione: una preoccupazione intorno alla quale si sono moltiplicate nelle ultime ore interrogativi e timori. «Non l’ho mai sentito parlare in questo modo», ha infatti rilevato, tra gli altri, un senatore che lo conosce bene. Uno stupore misto a dissenso, quello provocato dal trasgressivo post che ha disorientato e costretto alla riflessione tutti, eretici e non: tanto che, mentre la folla si trova a dover riconoscere che neppure il Front National – spesso netto nelle sue scelte di campo in materia di immigrazione e islamizzazione in Francia – si è mai fin qui spinto così oltre, da Parigi l’Ump si è affrettato a prendere le distanze dal quel collega “controcorrente”, disponendo l’immediata sospensione di Chardon e l’avvio di una procedura di radiazione.

La vicenda e le reazioni

Dunque, proprio nel giorno in cui l’agenzia Onu per i diritti umani chiedeva alla Francia maggiore impegno per lottare contro l’estremismo on-line, la provocazione del sindaco di Venelles, tranquillo comune di ottomila abitanti nei pressi di Aix-en-Provence, ha suscitato le proteste indignate di politici, associazioni e cittadini. Tutto ha inizio venerdì sera, quando l’esponente dell’Ump accede al suo profilo Twitter. «Bisogna vietare il culto musulmano in Francia», scrive nel suo controverso cinguettio, accompagnato dall’hashtag #NSDIRECT, la parola chiave scelta dal leader del partito, Nicolas Sarkozy, per raccogliere le domande nel quadro della chat con i connazionali lanciata in queste stesse ore. «Condanno questa proposta», ha replicato a stretto giro l’ex presidente della Francia. «Laicità – ha aggiunto  Sarkò – significa anche riconoscere il diritto di ognuno di vivere la propria religione». «Parole assurde», gli ha fatto eco la n.2 del partito, Nathalie-Kosciusko-Morizet. E anche a Venelles, il consiglio municipale si è dissociato prontamente dalle dichiarazioni del sindaco, arrivando persino a dubitare della sua salute psichica. E all’inizio c’è stato addirittura chi ha ipotizzato un’azione degli hacker sul suo profilo. Ma il “sindaco dissidente”  ha ribadito e rivendicato ogni cosa: vietare l’Islam, ha continuato a ripetere anche dopo la pubblicazione del post incriminato,  «è l’unica soluzione per risolvere i problemi che conosce la Francia». Problemi che il politico ha pubblicamente annunciato di voler contribuire a risolevere  «presentandosi alle regionali e alle presidenziali»: Una dichiarazione d’intenti a cui non poteva non seguire la postilla cautelativa aggiunta da Chardon in un secondo momento: «Se resto nel partito, perché so che ora rischio l’esclusione: in quel caso, allora, fonderò un nuovo partito». Proclami e progetti su cui, in queste ore, dopo il ricovero coatto, è calato un rigoroso silenzio: il sindaco francese, infatti, da diverse ore non risponde ai media e si è auto-censurato su Twitter.

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