Sesse, bugie e socialismo: la “ricetta d’amore” di Hollande e Segolene

13 Mag 2015 12:52 - di Ginevra Sorrentino

Hollande, rubacuori incorreggibile? Sembrerebbe proprio di sì. Ma contrariamente a quanto i più si aspetterebbero, la prescelta di turno non sarebbe Julie Gayet, l’attrice salita agli “onori” delle cronache rosa per la scadalosa liason con il numero uno dell’Eliseo, all’epoca della “relazione pericolosa” già sentimentalmente legato a Valerie Trierweiler. No, niente ritorni di fiamma, né con l’amante ufficiale di ieri, né con l’ex première dame, tradita prima, e vendicatasi poi, con la pubblicazione di Merci pour ce moment, il libro scandalo che già a una giornata dall’uscita sfiorò il record dell’esaurimento negli stock, con i negozi presi d’assalto nonostante la tiratura di 200 mila copie.

Hollande e Segolene inseparabili

Niente di tutto; ma molto di già visto e sentito comunque. E allora, ancora una volta, la rivelazione dell’ennesima sotterranea passione del presidente socialista d’oltralpe viene dall’indomita Valerie, che ormai definitivamente abbandonate le speranze di poter riconquistare l’ambìto ex compagno, ammette pubblicamente la sconfitta e dichiara la resa e il ritiro: «Mi arrendo. Loro sono inseparabili». E per “loro” Valerie Trierweiler intende François Hollande e Segolene Royal, prima – e mai dimenticata? – partner del tombeur de femme francese e madre dei suoi quattro figli. Tutti argomenti validi – una lunga unione alla spalle e una nutrita prole da condividere – eppure condizioni necessarie e non sufficienti a giustificare il riaccendersi della mai sopita fiamma. Infatti, in una lunga intervista al quotidiano Le Parisien, la Trierweiler aggiunge: «È qualcosa che va oltre i loro figli. Tutti e due condividono un gusto smodato per la politica. Il potere è la loro ragione di vita, la loro ossessione comune».

Tra amore e sete di potere

Dunque, il segreto del loro amore. Della loro intesa. Della loro assidua frequentazione, starebbe nella “sfrentata passione” per l’ambizione politica,  per la seduzione elettorale, per la pruriginosa conquista istituzionale. «La questione – ha continuato infatti nell’intervista-confessione la Trierweiler parlando del rapporto Hollande-Royal – è stata a lungo concentrata sulla curiosità di sapere chi dei due sarebbe andato all’Eliseo. Ora è deciso. E quando nel 2005 la loro rivalità ha avuto la meglio sulla loro complicità, io sono servita come strumento per la conquista del potere. Sono stata ingenua». E dopo la stoccata, l’affondo finale, neanche tanto in punta di fioretto. Così, per la gioia degli amanti del gossip, l’ex prima donna che ha lasciato l’Eliseo all’inizio del 2014 dopo la scoperta che Hollande la tradiva con la Gayet – solo un danno collaterale a giudicare dalle sue parole – aggiunge: «Ho creduto nel nostro amore, ma nella storia Hollande-Segolene non c’era spazio per un’altra donna. Adesso – conclude la Trierweiler – possono ritrovarsi insieme e aiutarsi l’un l’altro. E utilizzare a loro vantaggio i media e il potere, per il quale impazziscono entrambi. Nulla di nuovo sotto il sole». Ma tanta carne sul fuoco dei pettegolezzi…

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