Rom, rissa nell’aula Giulio Cesare. Ecco come sono nati i campi “tollerati”

28 Mag 2015 15:20 - di Lisa Turri

Si cercano altri due minorenni rom, del campo della Monachina a Roma, dopo l’arresto della nomade di 17 anni. Il trio ha ucciso una donna di 44 anni e ha quasi compiuto una strage per sfuggire a un controllo della polizia. E oggi a Roma la polemica politica è incandescente. Il centrodestra se la prende con il Pd, (“siete voi i buonisti che difendete i campi”, è l’atto d’accusa presentato agli esponenti del centrosinistra capitolino), la sinistra risponde dicendo che non bisogna speculare sulla tragedia di via Mattia Battistini. Ma soluzioni all’orizzonte da parte di chi amministra la città non se ne vedono. E FdI e Noi con Salvini hanno già convocato i cittadini alla fermata della metro A di via Battistini per esprimere stasera con un presidio solidarietà alla vittime e ai feriti e per invocare le dimissioni dell’indifferente sindaco Marino.

Lite nell’aula Giulio Cesare. Storia del campo della Monachina

Ci saranno Marco Pomarici e il capogruppo di FdI Fabrizio Ghera, che ha di recente presentato una delibera per la chiusura dei campi rom illegali. I consiglieri di Forza Italia sono usciti dall’aula Giulio Cesare in segno di protesta contro l’inerzia del consiglio comunale, troppo distante ormai dal vero clima che si respira in città. Ora è troppo tardi per dichiarare, come ha fatto il presidente Pd del Municipio XIII Valentino Mancinelli – dove insiste il campo della Monachina – che quell’insediamento va chiuso. Intanto si trova lì da 15 anni e non è stato chiuso, anzi è stato rifornito dal Comune di acqua, gas e luce. “E’ un campo tollerato – spiega il consigliere regionale Fabrizio Santori, del gruppo misto – cioè un campo che non sarebbe legale ma è comunque riconosciuto dal Comune. Risale ai tempi del sindaco Rutelli. Devo dire che il sindaco Alemanno riuscì a chiudere cinque campi tollerati nella Capitale ma questo no, forse perché era piccolo”. Due consiglieri, Alessandro Onorato (Lista Marchini) e Gianluca Peciola (Sel), sono venuti alle mani e il primo è finito al pronto soccorso (una sediata gli ha rotto un dito). Ma il “compagno” Peciola si giustifica: è stato Onorato a cercare di aggredirmi.

I numeri dei campi a Roma

Questi i numeri sui campi nomadi a Roma, forniti dall’associazione Nazione Rom: a Roma vivono diecimila nomadi, il 40% dei quali sono minorenni. Circa 7000 vivono in sette campi autorizzati (La Barbuta, Salone, Castel Romano, Via Salaria, Camping River, via Salviati, Pontina) mentre altri 3000 si trovano in vari piccoli insediamenti abusivi che sorgono per lo più nella zona est della città e a ridosso del Grande raccordo anulare.

 

 

 

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