Quando due leggende si incontrano: Eleuteri Serpieri disegna Tex Willer

16 Mag 2015 18:38 - di Antonio Pannullo
Paolo Eleuteri Serpieri e il suo Tex

A volte succede: due leggende si sono incontrate ed è venuto fuori questo volume della Bonelli L’eroe e la leggenda, opera che inaugura la serie del Tex d’autore che la casa editrice di Milano aveva in animo da tempo. Dopo tanti anni Paolo Eleuteri Serpieri, uno dei più grandi illustratori e disegnatori italiani, ha accettato finalmente di interpretare Tex Willer, e lo fa da par suo, con un approccio del tutto originale che rivela ai fan del ranger un Tex – e un Kit Carson – molto particolari e inconsueti. È lo stesso Eleuteri Serpieri a raccontare la genesi della vicenda: «Negli anni scorsi avevo collaborato diverse volte con la Bonelli, ma Sergio mi chiese in particolare di realizzare per intero un’avventura di Tex. Dopo averci pensato un po’, gli esposi la mia storia, che poi in parte è quella che è uscita, e ricordo che Sergio rimase perplesso. Gli piaceva, certo, ma era titubante, gli sembrava forse troppo violenta la scena dello scalpo». Il disegnatore e la casa editrice rimasero comunque in contatto, ma fu solo dopo la scomparsa di Sergio Bonelli che il progetto prese corpo. Riproposta la storia, Eleuteri Serpieri ebbe subito carta bianca per il testo e i disegni. La lavorazione è durata alcuni mesi, ed è un’interpretazione tutta personale del ranger texano: molto ben congegnata, la storia racconta un giovanissimo Bonelli che va in un ospizio di New York, siamo nel 1913, dove vive un vecchio che asserisce di essere Kit Carson, il quale gli racconta un episodio significativo della vita di Tex. «Non si sa in realtà se sia o meno il vero Carson – dice Eleuteri Serpieri – ho voluto lasciare la circostanza nel vago, rimettendo il giudizio alla fantasia del lettore. Anche la figura di Bonelli è evocativa, non si sa chi sia precisamente. Il mio Tex giovane, comunque, me lo sono immaginato con i capelli lunghi, simbolo di forza e dignità tra molti popoli, compreso quello dei nativi americani». Quanto all’intelaiatura della vicenda, Eleuteri Serpieri spiega che «mi piaceva l’idea di una storia raccontata a qualcuno che la dovesse raccontare ancora, tipo “L’uomo che uccise Liberty Valance” o Piccolo Grande Uomo”, per intenderci. «Tex – aggiunge Eleuteri Serpieri – è un fenomeno tutto italiano, stupefacente, è l’unico ad avere un successo costante e duraturo. E pensare che all’inizio il disegnatore, Aurelio Galleppini, che mi onoro di aver conosciuto, faceva tutto da solo. Mi raccontò che ogni mese, dalla Liguria dove abitava, andava a Milano per consegnare il lavoro, e non erano poche le notti in bianco che fece nella stanzetta dell’albergo per terminare le tavole! Galleppini era un grande artista, istintivo. Fu un grande. Dopo, col successo consolidato di Tex, Bonelli chiamò in suo aiuto dei grandi disegnatori, come Guglielmo Letteri, Erio Nicolò e tantissimi altri».

Eleuteri Serpieri: Tex? Un uomo della frontiera, dove non si andava tanto per il sottile…

Se gli chiediamo chi è Tex Willer, lui risponde che «Tex è un personaggio tipico della vecchia frontiera, uomo determinato, un giusto che sa sempre distinguere il bene dal male. A quei tempi non si andava tanto per il sottile, e Tex si comporta così. Ha questa personalità, altrimenti non sarebbe più lui…». Caratteristica di Eleuteri Serpieri, anche in quest’opera, è l’estrema accuratezza e la precisione nella raffigurazione delle armi, delle divise, dell’ambientazione del vecchio di West di quegli anni. Eleuteri Serpieri ci racconta che dopo la guerra il fumetto italiano era perlopiù di genere western, vedi ad esempio Pecos Bill, altrimenti c’era Topolino, disegnato anche dai nostri Scarpa e Cavazzano. «Il fumetto italiano è un fenomeno a parte – racconta il disegnatore – non è tanto vicino alle grandi scuole francese o belga, quanto a quella sudamericana e spagnola. E nella storia del fumetto abbiamo un posto da protagonisti». Il Tex di Eleuteri Serpieri ha riscosso un grande successo tra i “texiani”, anche se una parte dello zoccolo duro è rimasta spiazzata. La prima edizione di L’eroe e la leggenda è uscita in febbraio ed è praticamente già esaurita. A settembre dovrebbe uscire un’edizione De Luxe con il testo completo dell’autore. E pensare che Paolo iniziò come artista, come pittore, come insegnante d’arte, l’idea delle strip non lo aveva neanche sfiorato: «Sì, ero un artista ed ero pieno di pregiudizi verso il fumetto. Poi, in seguito, ho capito che non era una sottoforma di arte, conoscendo i grandi maestri dell’illustrazione. Ricordo che fin da ragazzo, leggendo i fumetti, la cosa che più mi interessava era cercare di riconoscere i vari disegnatori, mi interessava il loro lavoro. Finché, nel 1975, iniziai a disegnare il West, per la Lancio. Uno dei miei primi lavori fu la vita di Crazy Horse, per la serie I miti del West, su testi di Ambrosio». Da allora in poi per Eleuteri Serpieri fu un’ascesa verso l’attuale successo. Nel 1982 iniziò a lavorare per i francesi e nel 1985 dette vita a quello che è il suo personaggio più famoso, Druuna, di cui ha curato sia i testi sia i disegni, eroina bellissima che vive in un futuro immaginario. La serie unisce fantascienza, erotismo e avventura. In Italia gli albi di Druuna sono usciti per la casa editrice Alessandro, in Francia su Métal Hurlant e negli States su Heavy Metal. Tornando a Tex Willer, fu creato nel 1948 da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini, e oggi ha 67 anni: e non ha neanche il fiato corto.

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