De Luca, il Pd si pente degli impresentabili: «Non votateli». Si sveglia Cantone

11 Mag 2015 11:41 - di Redazione

«Il Pd in Campania ha stabilito principi molto chiari in merito a qualità delle liste, con un’applicazione di regole più rigorose dello stesso codice etico. Ma nonostante questo impegno molto forte messo in campo alcune situazioni di alcune liste alleate possono destare qualche interrogativo che un lavoro più attento avrebbe potuto evitare. Per questo mi rifaccio alle parole chiare di De Luca di non votare certi nomi, il nodo venga risolto con la competizione elettorale». A dirlo è il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini che in un’intervista al Mattino torna così sul nodo dei candidati “impresentabili”. Guerini riflette poi sulle liste civiche: «Mi interrogherei su come nascono e prosperano queste esperienze. Sono nate per coinvolgere la società politica nell’impegno politico ma oggi, in alcuni casi, corrono il rischio di diventare altro. O tornano allo spirito iniziale o queste formazioni possono dare la sensazione di esser solo contenitori di pacchetti di voti». Torna poi sulla candidatura di De Luca e sulla possibilità di una sua sospensione per la legge Severino: «La sua figura è nettamente distante da certe situazioni ambigue o opache». Riflette anche sull’accordo tra De Luca e De Mita: «L’Udc condivide l’esperienza nazionale e abbiamo fatto accordi anche in altre realtà regionali. In Campania è un accordo maturato in extremis e quindi sconta un po’ il pieno coinvolgimento degli organismi dirigenti. Ma non è sicuramente un accordo innaturale».

Anche Cantone avverte De Luca e il Pd

Dopo essere stato “stimolato” e criticato anche da Roberto Saviano, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione in affronta il nodo liste sporche, parlando di «leggi inefficaci». «La scelta del personale politico che rappresenta le istituzioni è fondamentale e dunque il tema vero per combattere la corruzione è la capacità della stessa politica di selezionare la classe dirigente, perché c’è un ambito dove le norme non possono arrivare», ha detto a margine di una iniziativa della polizia rispondendo ad una domanda sulle liste elettorali. «La politica deve fare le scelte – ha aggiunto – e anche la società civile deve saper scegliere perché se le elezioni premiano certi personaggi che prima del voto erano considerati impresentabili, c’è un evidente corto circuito. Per contrastare certi fenomeni, dunque, il controllo più importante è il controllo democratico, a monte da parte di partiti e a valle da parte di cittadini. Servono – ha concluso Cantone – regole chiare e rigorose ma non un grande fratello che decida chi è candidabile. Democrazia è anche capacità di scegliere».

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