Marocchino arrestato, il pm di Milano: era in Italia il giorno della strage

21 Mag 2015 14:23 - di Bianca Conte

Conferme e smentite: Abdelmajid Touil, il marocchino arrestato due giorni fa perché sospettato di complicità nell’attentato al Museo del Bardo di Tunisi, sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage, che in quelli precedenti e successivi. È quanto è stato accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti.

Touil in Italia il giorno della strage

Un aggiornamento che arriva come una doccia fredda proprio a ridosso dell’informativa sul caso del ministro Alfano in Aula a Montecitorio, nel corso della quale il titolare del Viminale, nella contraddittorietà delle notizie giunte, assodate e rinnegate, ha sostenuto che solo «gli sviluppi investigativi potranno aiutare a completare il quadro informativo e a fare pienamente luce su ogni dettaglio della vicenda, anche chiarendo quale ruolo abbia effettivamente svolto Touil nella strage del 18 marzo». Sviluppi investigativi che Alfano nel corso della sua informativa ha definito «frutto di un’attività attentamente pianificata, che ha potuto, peraltro, contare sull’eccellente livello di coordinamento info-operativo raggiunto in materia di prevenzione e contrasto del terrorismo». E invece no: con l’altenarsi di ordini e contrordini nel giro di poche ore, la vicenda continua ad alimentare incertezze e dubbi su quanto accaduto a Tunisi il 18 marzo scorso, rispetto al quale al momento si ha una sola, vera certezza: in quel sanguinoso attentato terroristico morirono anche quattro cittadini italiani.

Dubbi, conferme e smentite

Così, se fino a poco fa il ventiduenne marocchino  – arrestato su ordine delle autorità di Tunisi e ritenuto complice dei terroristi in base a quanto ricostruito anche dai media tunisini – era «gravemente indiziato di essere coinvolto nell’efferata azione terroristica al Museo del Bardo, ora il quadro si ribalta: e le dichiarazioni della madre dell’indiziato, che ha immediatamente fornito un alibi al figlio per il giorno della strage; i dubbi emersi con le testimonianze di vicini di casa e insegnanti di italiano dell’indiziato, grazie agli accertamenti della Procura di Milano acquisiscono l’autorevolezza della conferma ufficiale. Almeno fino al prossimo aggiornamento.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *