L’ultima di Marino: chiede il conto a chi manifesta contro i campi rom

22 Mag 2015 15:36 - di Alessandra Danieli

Manifestare contro i campi rom ha un prezzo salato. Sembra una barzelletta, ma è proprio così. Ignazio Marino continua a soffiare sul fuoco del disagio dei cittadini delle periferie alle prese con l’emergenza rom. Di fronte alla rabbia dei romani per una situazione fuori controllo, alla vigilia  della manifestazione di piazza di domenica prossima a Tor di Nona per chiedere la chiusura dei campi rom, il sindaco pensato bene di chiedere ai manifestanti e all’Ama di provvedere economicamente alla ripulitura delle strade dopo il corteo, una sorta di “risarcimento danni preventivo” a carico dei manifestanti.

Il corteo contro i campi rom

Con un documento datato 20 maggio,  pubblicato dal Tempo e diffuso sulla rete, il primo cittadino ha chiesto in anticipo all’Ama e alle famiglie di pagare il conto per la ripulitura delle strade dopo la manifestazione contro i campi rom che prevede la partecipazione di circa 4mila persone.  Marino, insomma, chiede ai manifestanti di provvedere con le loro tasche a ripristinare il decoro urbano “violato” dal passaggio del corteo, quello stesso decoro che viene sistematicamente calpestato all’interno dei campi rom, vere e proprie favelas spesso date alle fiamme, e ferito dai “democratici” dei centri sociali campioni di guerriglia urbana. «Ce li vedete voi i centri sociali che pagano per pulire le strade dopo un corteo? – scrive il quotidiano romano – dovranno invece farlo i cittadini che domenica scendono in piazza a Roma per chiedere la chiusura dei campi nomadi da terzo mondo che ci costano 24 milioni di euro l’anno. Due pesi e due misure se a protestare è la gente perbene». I black bloc, coccolati dal sindaco Marino, hanno il privilegio di mettere a ferro e fuoco il centro storico della città gratuitamente.

La rabbia del web

Nel documento dela Gabinetto del sindaco, che ha suscitato l’indignazione dei romani sul web, si impone all’organizzatore della protesta, Franco Pirina, leader del comitato di Ponte di Nona, di provvedere a stipulare con l’Ama «una specifica convenzione per regolare le attività di pulizia straordinaria ponendo  – si legge testualmente – a proprio esclusivo carico gli oneri relativi». Chiedere la chiusura dei campi rom è roba da ricchi.  “Solo Nerone ha fatto peggio di questo sindaco”, si scatena la rabbia sulla rete, dove è rimbalzata la notizia con tanto di foto del documento di Roma Capitale. «Con noi la città non rischia niente – protestano i manifestanti, oltre 70 comitati – il sindaco può dormire sonni tranquilli. Noi scendiamo in piazza proprio per il decoro e la sicurezza di Roma». La protesta oltrepassa il Raccordo anulare e si sposta al Nord. «Il vostro sindaco – ironizzano da Bergamo – è impegnato a sposare le coppie gay e a insabbiare tutti gli scempi che lascia fare ai suoi amichetti di sinistra». Ora i cittadini della protesta chiedono al Gabinetto del sindaco di sapere se a luglio 2013 una stessa nota con la richiesta preventiva di soldi sia stata inviata anche agli organizzatori di manifestazioni ed eventi. «Vogliamo essere certi  – dice Pirina – che i destinatari abbiano ottemperato alla richiesta di Roma Capitale. Dubito che certe manifestazioni, molte anche per le vie del centro, abbiano ricevuto la stessa lettera».

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *