L’Fbi ammette: errori nei software per gli esami del Dna, processi sbagliati

30 Mag 2015 17:55 - di Redazione

L’Fbi ammette di nuovo errori nelle prove scientifiche utilizzate in procedimenti penali. Questa volta, il Bureau ha comunicato a numerosi laboratori in tutti gli Usa di aver scoperto errori nei dati usati da esperti forensi in migliaia di casi per fare il calcolo delle possibilità che il Dna trovato in scene del crimine fosse lo stesso di persone indagate.
La notizia è atta rivelata dal Washington Post, secondo il quale l’Fbi ritiene che gli errori siano stati commessi almeno sin dal 1999, ma anche che probabilmente non sono di una portata tale da portare ad uno stravolgimento dei risultati delle indagini.
Il problema riguarda un programma software usato da nove laboratori americani su dieci, secondo quanto ha detto il professore di statistica Daniel Krane, della Wright University. Sulla base di un calcolo che stabilisce una possibilità di errore di uno su miliardo, piuttosto che di uno su dieci miliardi, la giuria di un processo potrebbe verosimilmente prendere decisioni analoghe, ma la scena cambia se la possibilità di errore è calcolata uno su 180, ha detto ancora Krane, citando come esempio un caso in cui è stato chiamato a testimoniare la scorsa settimana.

L’Fbi: 9 laboratori americani su 10 hanno sbagliato i calcoli

In una nota inviata a laboratori forensi, l’Fbi ha scritto che il problema deriva da «errori materiali nelle trascrizioni dei genotipi e dai limiti della vecchia tecnologia e software».
Comunque sia, ora gli avvocati vogliono saperne di più. Steve Mercer, capo della Divisione forense dell’Ufficio del difensore civico del Maryland, riferisce ancora il Post, ha fatto sapere di aver suggerito ai suoi avvocati di considerare la possibilità di chiedere ai procuratori di esaminare il problema nei casi in cui siano utilizzate prove del Dna.
Già nel 2012 l’Fbi aveva avviato assieme al Dipartimento della Giustizia Usa una revisione di centinaia di casi di due decenni prima del 2000 e nell’aprile scorso avevano ammesso che in oltre il 95 per cento dei 268 processi rivisti fino ad allora, 26 esperti dell’Fbi su 28 hanno fornito testimonianze sbagliate a favore dell’accusa.

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