Isis: c’è anche un campione italiano di pugilato tra gli arruolati

14 Mag 2015 16:17 - di Redazione

C’è anche un pugile italiano in guerra per l’Isis. Lo rivela L’Espresso in un articolo nel numero in edicola a partire da domani di cui il settimanale ha diffuso un’anticipazione. Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Interno, scrive L’Espresso, sono 74 gli integralisti collegati all’Italia che hanno seguito il richiamo jihadista fino a trasferirsi nei territori dello Stato islamico e tra di loro c’è Stefano, un cittadino italiano che ha compiuto 18 anni pochi mesi fa. «Ha un cognome italianissimo e decine di parenti nel Sud Italia – si legge nell’articolo – I suoi genitori erano emigrati per motivi di lavoro in un ricco paese europeo, dove Stefano è nato e cresciuto, mantenendo la nostra cittadinanza. La sua grande passione era lo sport. Il pugilato, in particolare. Ancora minorenne, era diventato campione nazionale della sua categoria». L’Espresso parla anche di Mario Sciannimanica, un giovane italiano appassionato di computer e musica rap che ha vissuto per anni in Germania. Si è arruolato nelle file dello Stato Islamico, convertendosi tre anni fa a Berlino. Farebbe parte, stando ad informazioni di intelligence, del gruppo di tecnici informatici che gestiscono le reti di propaganda del sedicente Califfato.

Nell’Isis circa 15mila foreign fighters

L’Isis dispone di circa 15.500 foreign fighters, di cui 50 italiani, che danno supporto “fisico e monetario” all’organizzazione, sia raccogliendo direttamente denaro nei Paesi d’origine prima di partire, sia beneficiando di finanziamenti delle diaspore. Lo afferma un rapporto della Financial action task force sul riciclaggio di denaro, Fatf-Gafi. Nel febbraio scorso è uscita la notizia di un nostro connazionale «arrestato a luglio 2014 nella zona di Erbil» e «detenuto dal dipartimento antiterrorismo della regione autonoma curda».  Nessuna notizia è stata data sull’identità dell’uomo. Tuttavia, già il 18 gennaio scorso, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, aveva fatto sapere che un italiano, identificato come Giampiero F., era in carcere in Iraq per terrorismo internazionale.

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