Expo, bene i numeri ma sulla guerriglia è scontro. E Alfano non fa autocritica

2 Mag 2015 19:42 - di Redazione

Sono stati più del previsto i visitatori arrivati a Expo nel giorno dell’inaugurazione, nonostante la pioggia e gli incidenti scoppiati a Milano. “Siamo andati al di là delle aspettative” ha detto il commissario, Giuseppe Sala, senza confermare ufficialmente le stime di 200 mila presenze nel primo giorno di apertura ma annunciando che negli ultimi due giorni sono stati venduti un milione di biglietti.

Mille uomini per la sicurezza dell’Expo

La cerimonia inaugurale è stata accompagnata dalle polemiche, per l’Inno di Mameli cantato dal coro di voci bianche e per i mancati ringraziamenti a Romano Prodi. Polemiche che non hanno fermato i visitatori. Anche stamattina alle 10 ai tornelli d’ingresso c’era qualche coda. Una questione su cui “mettere a punto la macchina” anche se i controlli, secondo Sala, “non sono troppo rigidi”. La sicurezza è alta con mai meno di mille uomini all’interno nel sito (inclusi vigilanza, alpini, guardia di finanza, carabinieri, polizia locale e persino agenti della polizia penitenziaria). Incassato il successo del primo giorno, il commissario ha ricominciato con una riunione insieme ai collaboratori con una lista delle cose da fare: segnaletica da montare nel giro di un paio di giorni e arredo urbano (vedi panchine) da allestire.

Alfano: brave forze dell’ordine. Insorgono le opposizioni

Sala è soddisfatto per i numeri ma le immagini della devastazione del centro di Milano sono finite sui media: dal Financial Times, al Guardian, da Le Monde a Der Spiegel, dal Pais alla Bbc, tutti parlano della “guerriglia” di Milano. Per questo, da Salvini ai Cinquestelle, le opposizioni invocano a gran voce le dimissioni del ministro Alfano che reagisce con un’alzata di spalle e difende l’operato delle forze dell’ordine: “Abbiamo rischiato un altro G8. Abbiamo evitato il peggio e garantito che non fosse versato sangue”. Ma Forza Italia punta l’indice contro il responsabile del Viminale: pensa solo alla sua poltrona, scrive Renato Brunetta sul Mattinale. E la Lega rincara la dose: Alfano dice di essere stato bravo? È un “ridicolo poltronaro”.

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