Cantone e Saviano litigano sulle liste “gomorra” del Pd in Campania

9 Mag 2015 16:58 - di Monica Pucci

«Se ha qualcosa da dire a un amico come amico, io gli rispondo da amico. Privatamente». Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti-corruzione, è rimasto male per quelle critiche rivoltegli da Roberto Saviano, che nel bocciare le liste ad alto rischio di infiltrazioni camorristiche presentate a supporto di Enzo De Luca, non ha mancato di far notare come il ruolo di Cantone finisca per essere quasi una copertura per il Pd. Secondo il Corriere del Mezzogiorno, l’ultima critica dello scrittore proprio non è andata giù al presidente dell’Anticorruzione. «Un attacco proditorio», l’avrebbe definito Cantone parlando con i componenti del suo staff. In un’intervista pubblicata due giorni fa sull’Huffington Post dal titolo «Gomorra è nelle liste di Vincenzo De Luca» — Saviano ha affermato che «Cantone aveva avuto un rapporto già con Enrico Letta e poi con Renzi, quindi ha chiara la visione della situazione. La fotografia la spiego così: sembra esserci molta prudenza da parte del Governo e da parte di Cantone, che è un amico, a prendere posizione. (…) Si preferisce intervenire su De Gennaro, difendendolo, piuttosto che sulla vicenda Campania, che è un dramma incredibile». Già il 17 aprile scorso — nella sua rubrica sull’Espresso — Saviano aveva criticato Cantone per aver «difeso» l’ex capo della polizia.

Cantone e Saviano, amicizia finita

Cantone ufficialmente non risponde all’(ex) amico, perché «sono presidente dell’Autorità anticorruzione e non entro nelle questioni politiche». Al suo staff, però, ha voluto spiegare perché quello di Saviano è stato un «attacco proditorio» che ha di fatto rotto il loro legame. «Mi contesta il silenzio sulle liste del Pd in Campania, ma che c’entro io? È come darmi la colpa del fuorigioco non fischiato al Dnipro. Ora, passi pure quel parlare di Gomorra tra i candidati, che è una definizione autoreferenziale. Ma vorrei capire: chi sarebbero quelli di Gomorra inseriti nelle liste? E, secondo lui, che avrei dovuto fare? Il moralizzatore, l’angelo vendicatore? Leggo i nomi dei candidati, certo. E il 31 maggio farò le mie considerazioni, come tutti gli elettori. Ma certo non posso intervenire nelle scelte di un partito, qualunque esso sia. Non ne ho titolo». Quel che meraviglia Cantone, in particolare, è la «scelta radicale» di Saviano: «È strano che in tutto questo casino della Campania l’unico nome che citi sia il mio», riferisce ancora il Corriere del Mezzogiorno. Ma Saviano, si sa, quando c”è da prendersi la scena, non guarda in faccia a nessuno.

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