Caccia al rom investitore. Ma potrà cavarsela con la “messa alla prova”

28 Mag 2015 18:22 - di Adele Sirocchi

La polizia lavora senza sosta per assicurare alla giustizia i due rom fuggiti dopo il tragico incidente di Primavalle che è costato la vita a una filippina di 44 anni. “Battute e ricerche sono in corso a Roma e provincia per prenderli al più presto”, garantisce il questore di Roma Nicolò D’Angelo. Sono stati tutti giudicati fuori pericolo gli otto feriti travolti dall’auto in fuga guidata dai rom. Si fa viva intanto la famiglia dell’investitore:  “Vogliamo chiedere scusa alla famiglia della vittima dell’incidente e a tutti i feriti. Se potessimo incontrare quelle persone, chiederemmo loro perdono”. Comincia dunque la strategia “difensiva” per giustificare un incidente insensato e, allo stesso tempo, per stemperare la legittima tensione che il caso ha creato nella Capitale.

Già pronta la scusa: accompagnavano in ospedale un malato di cuore…

Infatti il minore ricercato dalla polizia per l’incidente mortale sarebbe il marito della 17enne arrestata. E secondo quanto raccontano i familiari della coppia di giovanissimi, i due ieri erano in auto per accompagnare una persona in ospedale per problemi cardiaci. La coppia viveva nel campo della Monachina, nel quartiere ovest della Capitale ed ha un bimbo di 10 mesi.

Ci potrà essere certezza della pena per il rom minorenne?

Molti cittadini si chiedono però che cosa accadrà all’investitore, se minorenne, una volta fermato. Ci potrà essere certezza della pena? L’avvocato Antonino Galletti, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Roma, spiega che la competenza è del tribunale dei minorenni in ragione dell’età e il rischio, dal punto di vista dell’effettività della pena, è che possa essere disposta la cosiddetta messa alla prova e, dunque, i rei minorenni potrebbero non scontare effettivamente la pena. Inoltre la contestazione di omicidio volontario non può essere estesa agli altri minori che erano sull’auto, ma solo a chi effettivamente era alla guida. Dopo tanta indignazione e tanta rabbia, dunque, ci attende la solita giustizia “attenuata” per i colpevoli?

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