Bolzano, Meloni: chi si vergogna del Tricolore vada a vivere altrove

22 Mag 2015 13:18 - di Adele Sirocchi

Il prossimo 24 maggio non è solo la domenica del ballottaggio a Bolzano ma anche l’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nella Prima Guerra mondiale. Il sindaco uscente Spagnolli (Pd), renziano di ferro, dovrà vedersela con Alessandro Urzì (centrodestra) ma oltre a questo deve prendere una decisione sullo “sciopero del tricolore” indetto per volontà della Svp dalla Provincia autonoma.

Il sindaco Pd di Bolzano: bandiere a mezz’asta, la guerra è un lutto

Eppure la circolare che vuole il tricolore esposto in quella data reca la firma del “suo” presidente del Consiglio Renzi. Che fare allora? Spagnolli obbedisce allo “straniero”: il sindaco dispone infatti che detta esposizione avvenga a mezz’asta, “perché l’inizio di quella guerra, come pure di tutte le guerre, costituisce già di per sé una sconfitta per l’umanità”. Lo stesso farà la Regione Trentino Alto Adige come annunciato dal presidente Ugo Rossi. Insomma una giornata di lutto e non di rivendicazione dell’identità nazionale. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Provincia autonoma Arno Kompatscher: trattandosi di giorni di lutto, appunto, la Provincia ricorderà con un minuto di silenzio tutte le vittime della Grande Guerra. Insomma un compromesso all’italiana ma filoaustriaco, un guazzabuglio che solo in un Paese ambiguo come il nostro può essere consentito.

Meloni: Rossi e Komptascher andatevene dall’Italia o chiedete scusa

Non la prende bene la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Se Rossi e Komptascher si vergognano di vivere in Italia, possono tranquillamente decidere di andare a vivere in un’altra Nazione”, afferma Meloni. “Di certo l’Italia non rimpiangerà questi due squallidi personaggi, che si vergognano della bandiera italiana ma non dei miliardi di euro che lo Stato Italiano trasferisce loro per governare la Regione e la Provincia. Rossi e Komptascher – conclude Meloni – chiedano scusa al popolo italiano e abbiano la decenza di dimettersi, perché sono indegni di rappresentare le Istituzioni e i cittadini italiani”. FdI il 24 maggio sarà sul Piave “per ricordare gli italiani che si sacrificarono nelle trincee della Grande Guerra per l’unità e la libertà della nostra nazione”.

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