Rosy Bindi contro tutti: “Ma che partito è diventato, ‘sto Pd?”

30 Mag 2015 7:59 - di Redazione

Fino a nove giorni fa il nome di Vincenzo De Luca non era nella lista degli «impresentabili». “Il Mattino” di Napoli ci riporta la notizia secondo la quale  “la domanda a Rosy Bindi, secca e diretta, la fa Enrico Buemi, socialista ma non Pd. Dice: «Scusa presidente, ma c’è anche De Luca nella lista degli impresentabili?». La risposta è netta e sicura: «No, De Luca non c’è». Che la discussione rischia di prendere una brutta piega lo rivela anche lo stato d’animo di Franco Mirabelli, capogruppo pd in commissione Antimafia che, di fronte agli altri colleghi parlamentari, confessa ad alta voce: «Guarda presidente che facciamo finire l’Antimafia nel gorgo nel fuoco della polemica politica con questa lista degli impresentabili a poche ore dal voto». Ma la presidente decide di andare avanti perché l’annuncio della lista è stato fatto, il lavoro preparatorio pure, anche se tra polemiche inteme alla stessa commissione sul codice etico, finite anche in Parlamento.

De Luca nella lista degli impresentabili per un processo del 2002

Quando parte in Antimafia, il lavoro per la lista degli «impresentabili» con la richiesta alle prefetture e alle corti di Appello. «È un lavoro enorme» dice la Bindi ai commissari. Ma alla fine, nel giro di otto giorni, nella lista nera ci finisce De Luca. Paradossalmente per un processo del 2002 nel quale lo stesso De Luca aveva rinunciato alla prescrizione volendo aspirare ad un proscioglimento pieno, in un giudizio davanti al tribunale.

Bindi in trincea: “Lo hanno candidato loro De Luca e sapevano chi era…”

«Indignati? Indignata sono io, io… Lo hanno candidato loro De Luca e sapevano chi era…, sta succedendo una roba fuori dal mondo, ma che Pd è diventato questo?». Rosy Bindi è nel suo ufficio al quinto piano di Palazzo San Macuto, dopo la “bomba” di Vincenzo De Luca “bollato” come impresentabile. La presidente dell’Antimafia, la “pasionaria” dem, l’ex presidente del Pd eletta per acclamazione, l’antirenziana che ha sfidato la “rottamazione”, lei, Bindi, è in trincea”, racconta invece “La Repubblica”.

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