La Russa ricorda Ramelli. Giorgia Meloni: «Sergio vive in ognuno di noi»

29 Apr 2015 19:50 - di Redazione

«Sergio Ramelli non è morto 40 anni fa. Le sue idee, la sua passione per la politica, la sua voglia di lottare per cambiare l’Italia continuano a vivere in ognuno di noi e in quello che facciamo ogni giorno. Sergio vive». È  questo il messaggio via Facebook con il quale il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha voluto ricordare il sacrificio del giovane militante del Fronte della Gioventù di Milano. Commosso il ricordo di Ignazio La Russa, all’epoca dirigente giovanile della destra meneghina: «Oggi per me è un giorno importante, è il 29 aprile. Quaranta anni fa Sergio Ramelli veniva barbaramente ucciso sotto casa, senza nessuna colpa se non la sua appartenenza al Fronte della Gioventù dell’allora Msi. Nel mio studio di avvocato penalista, difendevo allora la mamma di Ramelli, vennero i colpevoli a portarmi una lettera con una richiesta di perdono. Una richiesta che io, a nome della mamma di Sergio, accolsi perché il sacrificio di quel ragazzo non fosse mai la rivendicazione di una parte ma potesse aspirare ad arrivare ad un momento di pacificazione, un monito per le nuove generazioni contro una cieca violenza e una pratica del ‘divide et impera‘ che in quegli anni era una consuetudine per chi comandava». «A 40 anni di distanza – ha concluso il parlamentare di FdI – non vorrei che quel messaggio di pacificazione, amore e sacrificio per l’Italia venisse dimenticato da chi oggi a Milano manifesta contro il ricordo di questo ragazzo. Il modo migliore per celebrarne la memoria è di offrire il suo ricordo a tutti gli italiani. Sergio Ramelli  è oggi presente col gruppo di Fratelli d’Italia, qui in Parlamento».

Una via per Ramelli

Di una precisa iniziativa s’è resa protagonista a Brescia Viviana Beccalossi: «Ho sempre ritenuto doveroso onorare la memoria di Sergio Ramelli, un giovane massacrato di botte e morto solo per aver espresso le proprie idee. Questo dovere è per me diventato un obbligo dopo che, più di un anno fa, ho avuto l’onore, insieme a Ignazio La Russa, di portare sulle spalle la bara della signora Anita, madre di Sergio, che ha vissuto con dignità, orgoglio e compostezza quel dramma». L’assessore regionale e dirigente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, nel giorno del quarantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli, ha accompagnato una delegazione di giovani del suo partito nel palazzo comunale di Brescia per consegnare al sindaco Emilio Del Bono il libro “Sergio Ramelli, una storia che fa ancora paura”. “I giovani, con in testa Paolo Inselvini e il dirigente del partito Giangiacomo Calovini – ha aggiunto la Beccalossi -, hanno chiesto al sindaco e all’assessore Federico Manzoni di intitolare una via di Brescia a Sergio Ramelli. In questo modo verrebbe ricordato un ragazzo che come loro, in maniera civile e democratica, ha avuto solo la colpa di manifestare il proprio pensiero».

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