Renzi mai stato a Pompei. Era troppo impegnato con la Ruota della Fortuna

18 Apr 2015 13:50 - di Luca Maurelli

Se un uomo maturo di media-alta cultura, laureato, che si professa gran conoscitore del mondo, uno che da bambino ha girato l’Italia grazie a una decennale militanza negli scout, un ragazzo che ha studiato, s’è laureato in Giurisprudenza, è sceso in politica diventando il sindaco una città d’arte, ha scalato il Pd e il governo annunciando una grande rivoluzione nel settore dei beni culturali; se quest’uomo che ci rappresenta nel mondo in 40 anni della sua vita non era mai stato a visitare gli Scavi di Pompei, pur abitando a tre ore di treno da uno dei siti archeologici più prestigiosi del mondo, qualche domanda ce la dovremmo fare. Quest’uomo, di nome Matteo Renzi, senza pudore, senza imbarazzo, stamane ha dichiarato di essere estasiato da Pompei, aggiungendo che “è la prima volta che ci vengo”, come se parlasse di Gardaland, dello stadio Olimpico, del salotto di casa Marchionne. Chiunque abbia intorno ai 40 anni dovrebbe chiedersi se nella vita abbia mai visitato il Colosseo, Venezia, gli Uffizi di Firenze, il Duomo di Milano, Pompei. Probabilmente il 90% delle persone risponderebbe sì: ma questo vale anche per Renzi?

Pompei non è Gardaland, ma Renzi lo sa?

Gli interrogativi che dobbiamo necessariamente porci è come sia possibile che un luogo straordinario come Pompei sia visitato ogni anno da milioni di turisti (e potrebbero essere molti di più) ma sia ignorato da una fetta d’Italia, perfino quella colta che si fa vanto di conoscere la nostra realtà culturale e di promuoverla all’estero, come un poltico destinato a fare il presidente del Consiglio. Fa riflettere anche che Renzi, sia con la scuola che con gli scout, non abbia mai avuto l’opportunità di recarsi in un luogo ambito dagli studenti di tutto il mondo, e questo forse è un aspetto che andrebbe approfondito anche dal ministro della Pubblica istruzione Giannini, visto che le gite primaverili delle scolaresche spesso e volentieri sono concepite più come ricompensa di “cazzeggio” per studenti (e prof che li accompagnano) che come momento di approfondimento cuturale delle nostre realtà moumentali. Un’ultima riflessione andrebbe fatta su Renzi: è davvero adeguato a rappresentare all’estero la grande bellezza italiana un uomo che conosce meglio la Ruota delle Fortuna della Casa del Fauno di Pompei?

 

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