Puglia, Meloni: «Facciamo le primarie tra Schittulli e Poli Bortone»

21 Apr 2015 14:00 - di Carlo Marini

La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, propone di «far scegliere agli elettori», attraverso le primarie, il candidato governatore della Puglia che al momento esprime due personalità per il centrodestra: l’oncologo Francesco Schittulli (Ncd, Ricostruttori di Raffaele Fitto e Fratelli d’Italia), e l’esponente di FdI, Adriana Poli Bortone, sostenuta da Forza Italia e Lega Nord. Poli Bortone, la cui candidatura è stata lanciata da Forza Italia, ha accettato nonostante il suo partito le abbia chiesto di ritirare la candidatura. Meloni propone che le primarie si tengano domenica 26 con «una grande consultazione popolare, realizzando seggi in maniera proporzionale in ciascuna provincia». «Vediamoci subito, oggi stesso – propone – per stabilire regole trasparenti e condivise: chi arriverà primo farà il candidato presidente e chi arriverà secondo farà il vicepresidente». «Primarie aperte a tutti gli elettori pugliesi – prosegue – vincolando però chi vuole votare alla sottoscrizione di un documento di valori e programmi, in modo da escludere le possibili interferenze di elettori avversari. Salvo sbugiardarli subito dopo». «Ognuno, ogni forza politica del centrodestra, deve dimostrare di voler vincere come lo desidera Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale».

Sì di Schittulli alle primarie in Puglia

Da Schittulli è arrivato l’immediato via libera. «Meglio primarie last minute – sostiene l’oncologo – che facciano decidere ai nostri elettori quale fra i due candidati presidenti sia colui al quale affidare il compito di guidare la coalizione di centrodestra, piuttosto che continuare in questo clima di litigiosità all’interno dello stesso schieramento che favorisce solo ed esclusivamente la sinistra». «Io – precisa – accetterò l’esito qualunque esso sia. Per questo ritengo che vadano immediatamente convocati tutti responsabili del centrodestra per organizzare le primarie per domenica prossima, 26 aprile, ovvero a una settimana prima del deposito delle liste e poco più di un mese dall’appuntamento elettorale». «Sarà un modo per rigalvanizzare il nostro elettorato – conclude -ma soprattutto una maniera per chiedere scusa per aver fatto vivere loro, mio malgrado, questi momenti di politica non proprio edificanti».

Commenti